Ottobre è il mese perfetto per raccogliere funghi, ma nonostante questo alcuni hanno paura di quelli velenosi: come riconoscerli
Ottobre è uno dei mesi perfetti per andare a raccogliere funghi. Una pratica che in Italia è molto diffusa, ma che nasconde insidie soprattutto per chi è inesperto. Non è infatti difficile incappare in funghi che possono risultare velenosi.
Al di là dei sintomi forti che si possono avvertire dopo 6-12 ore dall’ingestione, tra cui anche un pericoloso calo ipoglicemico, quello che accade può non solo portare alla morte ma in caso di guarigione a delle conseguenze tragiche. Tra queste ricordiamo insufficienza epatica e renale soprattutto, che costringono a percorsi complessi come trapianto e/o dialisi.
Proprio per questo motivo non si deve assolutamente sottovalutare una pratica molto importante come andare a raccogliere funghi. A volte, infatti, il rischio è di trovarci di fronte a situazioni di incertezza e quindi diventa prezioso studiare e prepararsi. Capirete poi, una volta approfondita la questione, che in realtà non si tratta di un ambito così complesso e difficile da gestire se si conoscono alcune regole base.
Come riconoscere i funghi velenosi ed evitarli
Ma allora come si fa a riconoscere se i funghi sono velenosi? La prima regola da conoscere è quella di non raccogliere mai funghi con la cappella o il gambo rossi, che sicuramente sono pericolosi. Inoltre se ci sono dei funghi su cui avete dei dubbi non li mettete nello stesso cesto insieme a quelli commestibili.
Le varietà sono molte più di quelle che possiamo immaginare, pensate solo in Europa ne esistono 50mila di specie e tante leggende che a volte ci possono portare un po’ fuori strada. Uno dei rischi maggiori è quello di farsi attrarre dalla bellezza del fungo, spesso quelli con colori luccicanti e forme slanciate sono infatti probabilmente velenosi. Per non sbagliare, però, quando non si è sicuri del fungo in questione è meglio semplicemente non mangiarlo.
I funghi commestibili vanno dalle russole ai porcini, dai galletti alle Amanite Caesearea fino agli Agaricus e i Boletus. Tra i non commestibili ci sono l’Agricus xanthoderma, il Boletus erythropus, l’Hypholoma fascicualrsi, l’Omphalotus Olearius e il Lactarius Torminosus.
È bene sapere che qualora ci fosse la possibilità e i sintomi che vi fanno pensare di aver mangiato un fungo velenoso dovete recarvi immediatamente in pronto soccorso portando, possibilmente, un campione del fungo ingerito. Questo perché permetterete al personale di effettuare dei test e capire subito il livello di tossicità con un’operazione che vi salverà la vita. Aspettare invece potrebbe essere letale.