Soffoca il figlio di 5 anni nel sonno: dramma della follia a Pescara VIDEO-FOTO

20140718 120958Pescara. Haucciso il figlio di 5 anni, soffocandolo. E’ accaduto nella notte in una abitazione di Pescara. Sulla base di una prima ricostruzione, l’uomo, M.M. di 47 anni, con problemi psichici, avrebbe utilizzato un cuscino per togliere la vita al bimbo di origine russa e adottato.

Ad accorgersi dell’accaduto è stata la mamma, avvocato, che probabilmente in quegli istanti stava dormendo. Sul posto sono giunti il personale del 118 e la mobile, diretta da Pierfrancesco Muriana, e il pm Andrea Papalia in attesa del medico legale, Christian D’Ovidio. L’uomo è stato arrestato.

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Nel corso dell’interrogatorio avvenuto subito dopo l’arresto, Massimo Maravalle, 47 anni, tecnico informatico, ha ammesso le proprie responsabilità e ha detto di aver agito in preda a un raptus. Ad accorgersi di tutto è stata la moglie, P.S., che si è svegliata nella notte, prima dell’una, e si è accorta che il marito era sveglio e girava tra le stanze di casa. Quando gli ha chiesto che problema avesse lui si è mostrato tranquillo ma la donna, insospettita, ha raggiunto il piccolo che dormiva nella sua cameretta, ha notato che non respirava e ha lanciato l’allarme. All’arrivo degli agenti, l’uomo ha mostrato freddezza e in un primo momento, si è limitato a dire che il piccolo non stava bene. A quanto sembra già l’altra notte c’era stato un episodio strano, nell’abitazione della famiglia, mentre il bimbo dormiva nel letto tra i genitori. Lui si è svegliato all’improvviso e lo ha scosso, ritenendo che il piccolo stesse male, ma in realtà non c’era alcun problema, come gli ha fatto notare la moglie, svegliata di soprassalto. Il 47enne, in cura per una forma di psicosi, da qualche giorno avrebbe interrotto in maniera autonoma le cure mediche che gli sono state prescritte. Il bimbo è arrivato a Pescara a maggio 2012, in affido, per poi essere adottato dalla coppia.

Sul corpo del bimbo, Maxim, è stata trovata una ecchimosi dietro l’orecchio, ritenuta compatibile con l’ipotesi del soffocamento. Da una prima ispezione cadaverica il piccolo sarebbe morto proprio per soffocamento e nelle prossime ore il sostituto procuratore di turno deciderà se far eseguire o meno l’autopsia. Il cadavere è stato trasportato all’obitorio. L’uomo, in queste ore, si è mostrato sempre freddo e distaccato senza mai versare una lacrima. Fino ad oggi, a quanto pare, non aveva mai avuto problemi relazionali, a casa o a lavoro, o eccessi d’ira. Era in cura da un psichiatra. Deve rispondere di omicidio aggravato. I primi ad arrivare nell’abitazione in centro bimbo ucciso.jpg1sono stati i medici del 118 allertati dalla mamma del piccolo, ma per il bambino non c’era gia’ più niente da fare. Poi, dal 118, è arrivata la segnalazione alla questura.

MALORE PER LA MADRE

In un primo momento, a casa, subito dopo l’omicidio del piccolo M. da parte del padre, la mamma del bimbo, che ha 46 anni, ha ha mantenuto un atteggiamento di contegno di fronte agli agenti della squadra volante e della squadra mobile. Ma nelle ore successive è crollata emotivamente in questura, di fronte ai poliziotti che stavano ricostruendo l’accaduto. Realizzando la tragedia è stata colta da un paio di crisi terribili ed è stata soccorsa dal personale del 118. L’uomo, invece, è finito in carcere, dopo l’arresto eseguito congiuntamente da mobile e volante, dirette rispettivamente da Pierfrancesco Muriana e Alessandro Di Blasio.

AFFETTO DA ANNI DA DISTURBO PSICHIATRICO

L’uomo che nella notte ha ucciso il figlio adottivo di 5 anni, in via Petrarca, a Pescara, e’ affetto da anni da un disturbo psichiatrico atipico. Il bimbo e’ arrivato qui nel 2012 quindi e’ da capire se questo disturbo sia emerso e sia stato rappresentato nelle fasi precedente o successiva all’adozione. Non e’ chiaro cosa sia preso nella notte al 47enne. Ai due agenti della squadra volante intervenuti per primi nella sua abitazione, diretti da Alessandro Di Blasio, ha detto di non riuscirsi a spiegare la morte del piccolo ma dopo un po’, rispondendo alle domande dei poliziotti, insospettiti anche dalla sua freddezza, ha ammesso di aver soffocato il piccolo con un cuscino. Il bimbo e’ stato trovato senza vita nel suo letto, nella cameretta piena di giocattoli. Maggiori dettagli sulle cause del decesso emergeranno con l’autopsia che sara’ affidata domani mattina, al medico legale Christian D’Ovidio, dal pm del Tribunale di Pescara, Andrea Papalia.

Proprio in relazione ai problemi psichiatrici dell’uomo, il questore Paolo Passamonti ha sottolineato che la magistratura valutatera’ “in seguito” le pratiche seguite per l’adozione del bimbo mentre in questa prima fase era “importante capire” come si sono svolti i fatti nella notte. “Una tragedia”, ha commentato il questore, di fronte alla quale la madre del piccolo ha avuto una “forte crisi” mentre era in questura.

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LA FESTA CON I VICINI PRIMA DELLA TRAGEDIA

E’ un vicino di casa, a raccontare davanti al cancello del civico 44 di via Piave come ieri sera al compleanno della sua nipotina avevano preso serenamente parte anche la famiglia Maravalle: “Il piccolo Maxim”, riferisce ancora scosso, “era contentissimo, giocava con gli altri bambini, tutti e tre hanno aspettato la torta e poi sono tornati a casa”. L’uomo, che abita proprio nell’appartamento di fronte alla scena della tragedia, descrive la piccola vittima come “un bimbo bellissimo, vivace, dolce”. “I genitori gli volevano un bene pazzo”, ricorda tra lo choc, “era la gioia della loro vita. Nell’androne del palazzo ci sono giochi di tutti i tipi, il papà lo portava con se ad ogni uscita”, sottolinea, “erano sempre insieme: andavano al mare, era una famiglia felice. Quando stamattina sono sceso e ho visto i polizziotti mui sono sentito male: una tragedia inspiegabile”, aggiunge, “non riusciamo proprio a dare una risposta a quello che è successo”.

ALESSANDRINI: NESSUNA SEGNALAZIONE SUI GENITORI

“Quando un bambino muore è una tragedia per tutti. Lo è doppiamente quando la sua morte è provocata da un gesto come quello di cui siamo venuti a conoscenza oggi. Un gesto che ha distrutto una e tante vite, suscitando dolore e stupore nella comunità intorno alla famiglia. Ho chiesto informazioni ai Servizi sociali del Comune, da cui la coppia era seguita, come lo sono tutte quante le coppie che entrano a far parte della rete delle adozioni”. Così il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, a commento della tragedia di via Piave.

E proprio dal primo cittadino giungono informazioni sulla presunta incompatibilità di Maravalle con l’affidamento del piccolo Maxim: “Dalle notizie finora avute”, spiega Alessandrini, “non risultano segnalazioni relativamente alla famiglia in questione, né episodi che avrebbero potuto allarmare circa il comportamento dei genitori e le rispettive capacità genitoriali e di accoglienza. E’ un epilogo che lascia tutti senza parole. Umanamente, e nel rispetto delle famiglie che ricorrono all’istituto dell’adozione, oltre a ulteriori approfondimenti sul caso in questione, auspico che i controlli che so essere già scrupolosi su pratiche simili, siano ancora più sensibili da qui in avanti, comunque confidando nella professionalità di quanti, ai vari livelli, hanno seguito la storia del provvedimento di adozione e della coppia in questi anni”.

SCLOCCO: URGE GARANTE INFANZIA

L’Assessore regionale alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, ha inviato una lettera ai Consiglieri regionali con la quale li esorta ad approvare, con procedure di urgenza, la legge sul Garante per l’infanzia e l’adolescenza, dopo l’episodio del bambino ucciso dal padre. “La morte tragica di un bambino, a distanza di tre mesi dalla scomparsa di un’altra bambina in Abruzzo, non puo’ e non deve in nessun modo lasciarci indifferenti perche’ molti e piu’ interventi devono essere fatti per proteggere i nostri bambini”, ha dichiarato Sclocco. “Al di la’ delle implicazioni specifiche del caso – ha aggiunto – sono emotivamente colpita da questa vicenda che deve indurci aD un profondo ripensamento e ad agire con maggiori responsabilita’ per la tutela dei bambini”. Nella nota l’Assessore scrive anche che “tra le tante iniziative che dovremo assumere urgentemente in questo ambito credo che la piu’ urgente sia quella di dotarci di un Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Quasi tutte le altre Regioni lo hanno gia’ fatto e hanno attivato questa figura prevista dall’Onu e dalla legge nazionale, che vigila sul sistema di protezione e sui singoli casi con idonei strumenti. La Quinta Commissione, durante il mese di dicembre 2013, nella scorsa legislatura, aveva esaminato e condiviso un disegno di legge (n. 584/2013) su tale istituzione, senza che sia mai giunto all’approvazione del Consiglio”. Infine la richiesta: “Proprio come atto dovuto per i nostri bambini, spero di possa approvare, con procedure di urgenza, prima della pausa estiva e con uno sforzo di unanimita’ che sono certa non manchera’, la legge per il Garante per l’infanzia e di dedicare una prossima seduta del Consiglio allo studio di altre misure legislative per consentire l’esercizio delle tutele e delle responsabilita’ pubbliche verso le nuove generazioni di abruzzesi”.

 

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