Diritto alla sepoltura dei bambini mai nati: la proposta di legge di Fratelli d’Italia

“ Riconoscimento e tutela del diritto alla sepoltura dei bambini mai nati è il tema del disegno di legge, n.203 del 15 luglio – da noi proposto e depositato nei giorni scorsi negli uffici regionali competenti – che riteniamo abbia un valore umano e simbolico incommensurabile.

 

L’obiettivo è quello di intervenire in materia funeraria e di polizia mortuaria per legittimare il diritto alla sepoltura dei bimbi mai nati di età gestionale inferiore alle ventotto settimane, non solo in presenza della formale richiesta dei genitori ma anche laddove questa risulti mancante. Nel pieno rispetto della Legge 194/78, che regolamenta l’interruzione volontaria della gravidanza, intendiamo colmare una rilevante lacuna normativa di questa Regione (modificando la legge n.41 del 10 agosto 2012) affinché venga affermato il diritto ad una degna sepoltura a tutte quelle creature che non sono riuscite a venire al mondo, identificandole come vita.

 

Contestualmente, con il codesto provvedimento si rivolgere la massima attenzione e tutela a quelle donne che abbiano già subito un importante trauma con la perdita del proprio figlio, impedendo che ne patiscano un altro con la scoperta, spesso tardiva, che il feto verrà smaltito tra i rifiuti speciali. La proposta di legge, che comporterà una spesa minima a carico del bilancio regionale, coinvolgerà fattivamente le aziende sanitarie che, oltre a dover garantire la sepoltura nei succitati casi di assenza di richiesta da parte dei genitori, dovranno provvedere ad assicurare un’adeguata informazione all’utenza. A settembre, con la ripresa dei lavori del Consiglio regionale, inizierà l’iter legis di una norma che affronta una tematica particolarmente delicata, attraverso una scelta eticamente irreprensibile perché promuove la cultura della vita”.

 

La nota del capogruppo di Fratelli d’Italia, Guerino Testa, del consigliere e presidente della Commissione Sanità, Mario Quaglieri e del consigliere e sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale, Umberto D’Annuntiis.

 

La replica del Pd. La sepoltura dei bambini non nati è già un diritto nella legislazione italiana, ma in una regione che non aiuta i giovani con iniziative e progetti affinché trovino lavoro e non siano costretti a fuggire, che non sostiene le donne con incentivi e risorse in grado di assicurare loro parità reddituali e professionali e dove proprio donne e giovani sono i soggetti più toccati dagli effetti della pandemia, per Fratelli d’Italia diventa prioritario un gesto che interviene a gamba tesa su situazioni dolorose e intime e umilia le donne e su cui ci prepariamo a fare ostruzionismo in aula”, così i consiglieri di centrosinistra commentano la notizia sul progetto di legge presentato dai consiglieri di Fratelli d’Italia. “Sui diritti civili è necessario un confronto aperto e trasversale – ribadiscono i consiglieri di PD, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo Misto – che resti attuale e non faccia fare all’Abruzzo passi indietro sui diritti acquisiti e, soprattutto, non nasconda strumentalizzazioni come quelle sull’efficacia e la valenza della legge 194, o la somministrazione della pillola del giorno dopo, su cui il centrodestra ha sempre puntato il suo mirino.

 

Ad oggi non riscontriamo nessuna politica reale per sostenere la responsabilità genitoriale e rendere la famiglia non un sogno irrealizzato, ma una scelta; nulla per favorire il diritto alla casa, per un nuovo welfare regionale, per promuovere e sostenere l’occupazione femminile. Anzi, le donne abruzzesi perdono il lavoro e sono professionalmente meno garantite ed economicamente le più svantaggiate della società, temi, questi contenuti in una proposta di legge che speriamo presto di vedere calendarizzata per l’approvazione in Consiglio. Non c’è nessuna politica per attuare la prevenzione dell’aborto come richiede la 194. Ma tanti tentativi, alcuni anche fuori tempo, di svuotarne l’applicazione.

 

Sulla sepoltura proposta non si tutela nessuno, si stigmatizza una scelta che è da anni un diritto civile e lo si fa in modo subdolo, utilizzando un’idea che ha peraltro già copertura legislativa perché la legge consente che per volontà della madre si possa procedere alla sepoltura del feto. L’Abruzzo ora ha ben altre esigenze. I diritti civili sono tali perché devono cambiare in meglio la società di riferimento, parliamo di questo ed evitiamo derive retrive e oscurantiste che non rappresentano la realtà e di cui l’Abruzzo non ha bisogno”.

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