Civitella del Tronto, restauro Fortezza: ingegneri ed architetti “vincono” contro Regione e Comune

Il Tar per l’Abruzzo ha accolto il ricorso presentato dall’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Teramo e dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Teramo, con l’intervento del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Un ricorso contro la Regione Abruzzo, Centrale di Committenza “Unione dei Comuni Città Territorio Val Vibrata” e contro il Comune di Civitella del Tronto che avevano limitato, con delibera della giunta regionale del 2016, il corrispettivo delle spese tecniche e generali al 6% e 8%.

“Sarebbe bello non dover interpellare un giudice per vedere rispettata la legge – ha sottolineato il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri Teramo, Agreppino Valente – Parliamo di importi a base d’asta, tagliati di più della metà rispetto a quanto stabilito a norma di legge”.

Il Tar ha infatti accolto il ricorso affermando che quanto disposto con delibera regionale, trasfuso nella Convenzione e negli atti di gara del Comune di Civitella del Tronto, circa la riduzione delle spese tecniche di tutti gli interventi del Masterplan del 6% e 8% dell’importo dei lavori, si pone  in contrasto con l’art. 24, comma 8, D.Lgs. n. 50/2016, perché ai parametri lì stabiliti, commisurati alla qualità delle prestazioni, la predetta nota regionale sostituisce propri parametri, fissati percentualmente, “svincolati da criteri oggettivi”.

“La colpa è del Governatore uscente – tuona il Presidente dell’Ordine degli Architetti Teramo, Raffaele Di Marcello contro Luciano D’Alfonso – Si gioca al massacro sulla fame dei tecnici che hanno bisogno di lavorare, ma si dimentica che un’opera sottopagata difficilmente sarà un’opera ben fatta”. L’opera alla quale si fa riferimento è la Fortezza di Civitella del Tronto, oggetto di restauro e messa in sicurezza grazie a più di due milioni di euro dei fondi Masterplan.

La decisione del Tar annulla di conseguenza la delibera regionale e tutti i bandi di gara che prevedevano le percentuali fissate dalla Regione Abruzzo, bandi che adesso dovranno essere riformulati, attenendosi alla sentenza del Tribunale Amministrativo.

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