Tagli edilizia scolastica, il grido di allarme dei presidenti delle Province Abruzzesi

presidenti_province_abruzzesi_su_tagli_edifici_scolasticiChieti. I presidenti delle Province d’Abruzzo hanno lanciato un grido d’allarme sulla situazione dell’edilizia scolastica provinciale.

Erano presenti il presidente dell’unione delle Province Abruzzesi Enrico Di Giuseppantonio, anche in qualità di presidente della Provincia di Chieti, con i presidenti delle Province dell’Aquila, Antonio Del Corvo, e di Pescara, Guerino Testa, e l’assessore all’edilizia scolastica provinciale di Chieti, Donatello Di Prinzio.
“Ci sono stati 29 milioni di tagli – ha rimarcato il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio – e ce ne saranno altrettanti nel 2014, questo significa mettere in serio pericolo il futuro delle scuole. Sono a carico delle Province le spese per le utenze, le aule, ecc. Con questi tagli non riusciamo nemmeno a garantire il riscaldamento e l’acquisto dei banchi. Quando il numero di studenti in alcune città aumenta, diventa veramente difficile. Questo a fronte dei grandi sacrifici che le Province hanno fatto. Dal primo giorno della nostra esperienza di Provincia abbiamo fatto della spending rereview la nostra bandiera. Da soli abbiamo assunto un ruolo determinante per il miglioramento degli edifici scolastici. Lo Stato non ha liquidato alle Province nemmeno un centesimo. Abbiamo a che fare veramente con un patrimonio importante. Quindi ci troviamo di fronte a 29 milioni di euro tagliati ad ottobre, si è creato un panico assoluto, tagli così drastici all’ultimo momento io non me li ricordo, inoltre ci saranno altri tagli nel 2014. Questo significa che siamo in difficoltà. Qualcuno cerca di risparmiare ad esempio sul riscaldamento. Noi stiamo facendo dei sacrifici per portare avanti questa scuola. È in corso la Legge ‘Svuota Poteri’ con le funzioni che dovrebbero passare ai Comuni. Questo significa che i Comuni dovrebbero inserire nei loro Bilanci somme che noi ad esempio abbiamo destinato per i mutui, con ciò si moltiplicano anche le spese. Un esempio è l’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria che ha delle difficoltà, se la gestione dovesse andare al Comune ci sarebbero dei grossi problemi. Ci stiamo barcamenano per cercare di trovare delle soluzioni. Se non c’è manutenzione né sugli edifici scolastici né sulle strade si degradano, quindi con il passare del tempo ci sarà bisogno di maggiori risorse per rimetterli in funzione”.
Si tratta di un patrimonio, quello scolastico provinciale, che consta di quasi 300 edifici, molti dei quali mostrano evidenti problemi di manutenzione, che ospitano le scuole superiori: i licei, compresi i licei artistici e gli istituti d’arte, i conservatori di musica, le accademie, gli istituti superiori per le industrie artistiche, nonché i convitti e le istituzioni educative statali, gli istituti tecnici e professionali, le scuole di formazione. Le competenze assegnate dalla legge alle Province sono manutenzione ordinaria e straordinaria e messa in sicurezza degli edifici, messa a norma degli impianti, costruzione di nuove scuole, servizio di trasporto ai disabili. Inoltre sono a carico delle Province le spese per le utenze elettriche e telefoniche, per le provviste di acqua e del gas, per il riscaldamento e per i relativi impianti, spese varie d’ufficio e per l’arredamento delle aule, tra cui banchi, sedie, aule multimediali, laboratori.
“La nostra non è una preoccupazione di pochi individui – ha spiegato il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa – che esprimono delle preoccupazioni personali, noi stiamo evidenziando delle preoccupazioni di migliaia di studenti e di molte persone che lavorano nelle scuole. Oggi si fa questo ‘Svuota Poteri’, in questo modo non ci sarà la possibilità di far fronte alle varie emergenze. Se ci deve essere la fine delle Province venga, ma si deve fare la rivoluzione completa. Il problema non va accarezzato ma va affrontato fino in fondo. Si sta facendo solo demagogia. Si fa solo il discorso dell’edilizia scolastica ma si tralascia tutto ciò che c’è intorno. In questo modo si creano problemi su problemi. Adesso anche i sindaci stanno iniziando ad avere dei problemi sulle loro funzioni, un esempio è costituito dal Centro per l’Impiego. Si rischia di fare la solita cosa all’italiana, si arriva all’ultimo momento per tappare un buco e se ne aprono dieci. Quando nel febbraio del 2012 c’è stata quella copiosa nevicata, le richieste che venivano fatte non sono state esaudite. Il tutto andrà a danno dei cittadini. Si rischia che tra qualche mese si creerà un ingorgo amministrativo che causerà una serie di problemi. La situazione delle strade non riguarda solamente la sicurezza ma anche il turismo”.
Sono circa 60mila gli studenti ospitati nelle strutture provinciali, i quali rischiano di subire gravi ripercussioni nel percorso formativo se fossero confermate le previsioni.
“Giovedì – ha affermato il presidente della Provincia de L’Aquila, Antonio Del Corvo – abbiamo un Consiglio Provinciale dove dobbiamo riconoscere 1 milione di debiti, una situazione veramente difficoltosa. Man mano che stiamo facendo le verifiche molti edifici stanno chiudendo. Letta ha messo a disposizione 100 milioni di euro che non sono sufficienti per mettere in sicurezza il tutto, occorre molto di più. Il Governo deve prendere seriamente in mano il problema”.
Francesco Rapino

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