Caramanico. “Attendiamo la nomina del commissario giudiziale da parte del Tribunale per avviare una fase più incisiva della vertenza occupazionale delle Terme di Caramanico”. Lo ha affermato l’assessore allo Sviluppo economico, Mauro Febbo, al termine della riunione del tavolo istituzionale sulla crisi che sta investendo l’impianto termale di Caramanico.
“Si è trattata di una riunione interlocutoria – ha aggiunto Febbo – nella quale la proprietà, rappresentata dall’amministratore Franco Masci, non è stato in grado di dare risposte certe in merito alla ripresa completa dell’attività, al mantenimento dei livelli occupazionali e del personale eventualmente da reintegrare. Per questo riteniamo importante per l’esito della vertenza avere un interlocutore che abbia davanti un quadro completo della situazione e questo può essere solo il commissario che il Tribunale andrà a nominare”.
Dalla riapertura delle Terme la società ha provveduto a contrattualizzate circa 50 addetti, ma il nodo grosso da sciogliere è la riapertura della Reserve, che rappresenta il grosso della mission della società che gestisce l’impianto termale. I sindacati presenti alla riunione hanno ribadito la necessità che la società presenti un piano di riassorbimento del personale (prima della crisi gli addetti assunti compreso gli stagionali erano 180, ndr), ma anche su questa punto non sono state fornite certezze. “Per questo – conclude Febbo – abbiamo ritenuto di convocare una nuova riunione del tavolo istituzionale tra due settimana nella speranza che il Tribunale abbia nominato il commissario con il quale avviare un’interlocuzione proficua”.