Caramanico Terme. Dopo la denuncia sui fondi non spesi, gli assessori regionali Mauro Febbo, Nicoletta Verì, Nicola Campitelli, Piero Fioretti ed il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, replicano all’ex assessore Paolucci e all’ex sottosegretario regionale Mazzocca sulla situazione delle terme di Caramanico.
“Paolucci e Mazzocca hanno governato per cinque anni – sottolinea Febbo in una nota – ma non si sono accorti del dissesto economico e finanziario in cui versava la società che gestisce terme e albergo. Fanno riferimento a fondi per 1 milione e 700 mila euro, relativi al periodo 2016-2018, ma stranamente dimenticano di spiegarci perché non li hanno erogati”.
“Quella di Caramanico – spiega l’assessore alla Salute Verì – è una struttura accreditata per le cure termali con un budget di oltre 3 milioni di euro ma non sono riusciti a utilizzarli integralmente negli anni 2016, 2017 e 2018 nel corso dei quali la situazione delle terme è, peratro, peggiorata. Perché l’allora assessore Paolucci non ha provveduto ad assegnare quelle risorse non utilizzate? Semplicemente perché per questa struttura manca la contrattualizzazione che non può prescindere dal processo di riconversione e dall’effettivo bisogno assistenziale su base regionale. Ci sta chiedendo qualcosa che loro (Paolucci e Mazzocca in primis) non hanno fatto e lo sanno benissimo. Al momento – rimarca ancora Nicoletta Verì – stiamo lavorando a un progetto per le terme di Caramanico da presentare al Tavolo di monitoraggio”.
In merito ai 900 mila euro previsti dalla legge di stabilità 2019, l’assessore Nicola Campitelli spiega che si tratta “di risorse che non sono assegnate all’attività sanitaria diretta ma solo per il termalismo regionale e allo sviluppo di nuove aree termali, sempre su base regionale. Paolucci e Mazzocca fanno finta di non conoscere la portata della norma in quanto a questi fondi è possibile accedere solo attraverso un bando regionale al quale non possono partecipare sicuramente i soggetti in stato di liquidazione volontaria come purtroppo quelle di Caramanico”.
Per quanto riguarda l’attivazione di procedure di salvaguardia dei lavoratori – concludono Febbo e Fioretti – abbiamo convocato un tavolo di crisi per il prossimo 25 giugno e in quell’occasione saranno valutate tutte le ipotesi utili”.