L’industria automobilistica italiana si appresta a vivere una notevole svolta grazie all’introduzione di incentivi per le auto elettriche.
Questa manovra, che prevede un investimento di un miliardo di euro, mira a stimolare la produzione nazionale, con l’obiettivo di raggiungere il milione di veicoli prodotti entro il 2030, segnando un incremento di 250.000 unità rispetto al 2023.
Nonostante le buone prospettive future, nel primo trimestre dell’anno in corso si è registrata una flessione del 9,8% nella produzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, principalmente a causa dell’attesa legata all’introduzione degli incentivi.
Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, ha convocato per oggi pomeriggio un incontro con i segretari nazionali dei sindacati metalmeccanici presso il Centro Stile di Torino. L’incontro è atteso con grande interesse da parte dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali che sperano in annunci significativi riguardanti le future produzioni degli stabilimenti italiani del gruppo. Tra le novità più attese vi è la possibile introduzione della produzione della Fiat 500 ibrida nello stabilimento di Mirafiori e l’avvio della nuova gamma dei veicoli commerciali ad Atessa.
La situazione negli stabilimenti italiani presenta scenari diversificati: mentre ad Atessa è stata lanciata la nuova gamma dei veicoli commerciali e a Pomigliano d’Arco continuerà la produzione della Panda fino al 2027 (con Tonale e Dodge Hornet già a pieno regime), altri siti attendono ancora conferme sui futuri modelli da produrre. A Cassino si attende l’annuncio del quarto modello che affiancherà le nuove Giulia, Stelvio e Grecale sulla futura piattaforma large; Melfi invece guarda alle promesse fatte da Tavares riguardo l’introduzione di cinque nuovi modelli elettrici.
I sindacati esprimono forte attesa verso gli esiti dell’incontro con Carlos Tavares. Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl, sottolinea l’importanza che dall’incontro emergano indicazioni concrete non solo sui modelli da produrre ma anche sui volumi previsti per ogni stabilimento italiano. L’obiettivo è ottenere garanzie solide sul futuro delle fabbriche italiane e sulla rete della componentistica nazionale da portare poi ai tavoli governativi.
In questo contesto dinamico ed incerto, gli occhi sono tutti puntati sull’incontro tra Carlos Tavares e i rappresentanti sindacali: dalle decisioni prese potrebbero dipendere non solo il destino delle fabbriche italiane coinvolte, ma anche quello dei lavoratori impiegati nel settore automobilistico nazionale.