Superbonus e terremoto: come è andata a finire la diatriba che ha fatto infuriare i cittadini

Rivolta di sindaci e governatori regionali sulle misure varate dal governo nel cosiddetto “Superbonus” destinato alle aree terremotate del 2009 e del 2016.

Le aree d’Abruzzo, vittime dei terremoti del 2009 e del 2016, che hanno stravolto la quotidianità di tutti gli abitanti delle zone colpite, sono da sempre al centro di accese discussioni a causa dell’inefficienza politica che, a più riprese, ha ritardato degli interventi, indispettendo ovviamente le figure di politica locale come i vari sindaci e i governatori di regione delle aree coinvolte.

SUPERBONUS
SUPERBONUS abruzzo.cityrumors.it

Adesso, qualcosa pare essersi mosso in una direzione ben precisa. In un primo momento infatti, sembrava che si andasse verso una cancellazione delle misure previste nel Superbonus. Per fortuna, in seguito a moti di protesta messi in atto dai sindaci, anche di centro-destra, si è arrivati alla conferma nel decreto della cessione di credito e lo sconto in fattura per i comuni del cratere del sisma 2009 e 2016. Ecco cosa dice il decreto.

Il decreto nello specifico

Un testo, una bozza che aveva messo in allarme le tante figure coinvolte nel caso dei finanziamenti dedicati alle aree del centro Italia che, ancora oggi, vivono tra le macerie, ripercussioni inevitabili di due terribili scosse sismiche, del 2009 e del 2016. Nel decreto Superbonus infatti, in un primo momento, pareva che le misure a sostegno di queste aree fossero sparite dai piani della politica nazionale. 

Come è andata a finire foto Ansa
Come è andata a finire foto Ansa abruzzo.cityrumors.it

Un grande passo indietro è stato fatto però e adesso infatti, dalla bozza trapelata, si legge che è confermata la cessione di credito e lo sconto in fattura per i comuni del cratere del sisma 2009 e 2016. Viene precisato dal Governo che la deroga:”trova applicazione nel limite di 400 milioni di euro per l’anno 2024 di cui 70 milioni per gli eventi sismici verificatesi il 6 aprile 2009″.

Due giorni di proteste, quelle portate avanti dai sindaci e dai governatori regionali, che avevano però trovato già nelle parole di Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia, che si era detto “convinto” per un “accordo positivo con tutti i partiti della maggioranza”. E così è stato, giungendo infine a una correzione del testo del provvedimento, un testo che aveva creato il caos tra le stanza di Palazzo Chigi.

Caos che si era poi, inevitabilmente ripercosso sui 140 comuni del centro Italia che beneficeranno della cessione di credito e dello sconto in fattura fino al 31 gennaio 2025, insistendo sulla cosiddetta area del ‘cratere’, quella in cui sarebbero dovuti partire i nuovi cantieri, proprio grazie al bonus statale. Dopo la cancellazione del finanziamento, diversi studi d’architettura avevano addirittura fermato la consegna dei progetti. Con l’arrivo della nuova bozza, gli animi paiono essersi quietati.

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