Spoltore. Una perdita di 180mila euro nel bilancio della Spoltore Servizi, società in house totalmente partecipata dal Comune, che presta diversi servizi al territorio e occupa 33 dipendenti.
Dopo la recente verifica amministrativo-contabile effettuata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha certificato il “buco”, il Comune, con una determina, ha affidato a una società specializzata (con un costo di 10mila euro), un’analisi per verificare i presupposti per una seconda ricapitalizzazione.
La situazione preoccupa le opposizioni, con gli esponenti della Lega di Spoltore Antonella Paris e Pierpaolo Pace che si interrogano sulla possibilità della chiusura della Spoltore Servizi. Dopo aver la relazione del ministero, parlano di “quadro catastrofico”, della società in house. “Discordanze rilevate sui bilanci”, riferiscono, “avrebbero alterato i risultati d’esercizio degli ultimi 4 anni (dal 2015 al 2018) provocando delle perdite che, a norma di legge, farebbero mancare i presupposti di economicità strutturali richiesti, enunciati dall’art. 20, comma 2 del Testo Unico Società Partecipate che prevede l’opzione di dismissione della società quando vi sia la presenza di risultati negativi negli ultimi 4 esercizi”.
“L’amministrazione guidata dal Sindaco Di Lorito in questi anni ha compiuto diverse irregolarità”, incalzano i leghisti, “segnalate dalla stessa relazione MEF che ravvisa una mancanza del cosiddetto controllo analogo sulla società Spoltore Servizi che avrebbe potuto, già dal 2014, sanare questa criticità invece di nascondere la polvere sotto il tappeto. Altre irregolarità, come le tardive approvazioni dei bilanci e altrettanto tardive ricapitalizzazioni societarie, la gestione strutturale dell’azienda con il mancato contenimento dei costi del personale e le illegittime corresponsioni di indennità sulle retribuzioni non dovute, sono ulteriori elementi che fotografano una situazione critica e pericolosa nella quale verte la società in house.
Paris e Pace, inoltre, accusano il sindaco di “aver nominato gli Amministratori Unici della società stabilendo dei compensi superiori ai limiti stabiliti per legge ed erogando illegittimamente un importo di 23mila euro all’amministratore unico Stefano Ilari, pur avendo ricevuto dal responsabile del settore economico-finanziario una precisa comunicazione su quello che doveva essere il compenso massimo stabilito per legge”, sostenendo anche che “l’ex amministratore Ernesto Anchini ha percepito una indennità non spettante come stabilito dalla Determina n. 29 del 2012 con le quali sono state corrette e rideterminate le indennità spettanti agli Amministratori comunali. Per tali ragioni è stato ricalcolata l’indennità dell’Amministrato Unico, che, di conseguenza, avrebbe dovuto restituire alla stessa Spoltore Servizi la somma di 33mila euro che, con una transazione, ha causato un esborso della Spoltore Servizi di 22mila euro in favore di. Anchini. Per tale ragione lo stesso ispettore del MEF sottolinea tale comportamento come contrario al principio costituzionale del buon andamento di cui all’art. 97 della Costituzione, nonché al mancato rispetto al principio di economicità. Per effetto delle stesse irregolarità, la società ha subito un danno pari a 55.886 euro.
“Il Sindaco Di Lorito non ha alcuna attenuante, ha esercitato in maniera poco trasparente ed anomala il ruolo di gestione e controllo della Spoltore Servizi creando ingenti danni economici che potrebbero portare la dismissione della stessa, con la conseguente perdita dei posti di lavoro dei circa 30 dipendenti”, conclude il gruppo Lega.