Già evidenziate in passato le presunte criticità riguardo l’ubicazione del progetto, ritenuta dal centrosinistra “errata, poiché vanifica l’opportunità di riqualificare zone della città più periferiche e degradate, e finirà per determinare un incremento del volume di traffico nel centro città, pregiudicando irrimediabilmente l’auspicabile funzione culturale e aggregativa dell’area, e quindi la sua capacità attrattiva, soprattutto nel fine settimana quando gli uffici istituzionali sono chiusi”.
Oggi, in conferenza stampa, l’opposizione ha puntato i riflettori sul punto 8 dell’accordo di programma, secondo il quale, è stato riferito “la Regione Abruzzo, in cambio dei 10.000 metri quadri del Campo presente nell’area di risulta, avrebbe dovuto prendere in carico il sito, progettare e realizzare l’immobile e le strutture complementari, finanziare le opere infrastrutturali di viabilità e parcheggi pubblici compensative della disponibilità del sito”.
Nel documento si legge infatti che la Regione “si impegna, nell’ambito della programmazione FSC 2021-2027 ovvero nell’ambito di altre programmazioni utilizzabili a tal fine, al finanziamento delle opere relative al completamento del Progetto del Parco Centrale. “Una stima che inizialmente avrebbe dovuto superare i 35 milioni”, incalza il centrosinistra, “Tradotto: non ci sono risorse per le opere di compensazione, solo un generico impegno, o meglio, una semplice cambiale. Non c’è infatti alcuna previsione certa delle risorse che la Regione intende utilizzare, né il loro preciso ammontare. E soprattutto sarà una Convenzione, che interverrà dopo la ratifica del Consiglio comunale e il Decreto del Presidente Marsilio, a specificare se e quali opere verranno finanziate. In sostanza, ad oggi verrebbero realizzate con certezza solo le opere già finanziate con i 15,3 milioni Masterplan.
Resterebbero, quindi, in sospeso la bonifica di parte del sito, il silos nord (700/850 posti auto), la porzione di parco nell’area nord, l’interramento della strada antistante la stazione (presente nel precedente progetto di centrosinistra, il parcheggio sotterraneo di 400 posti auto e il terminal dei bus extraurbani.
Il protocollo d’intesa, inoltre, prescriveva che la nuova sede regionale avrebbe dovuto essere dotata di parcheggi pertinenziali: “Leggendo però l’Accordo di programma scopriamo che i parcheggi pertinenziali non sono più contemplati”, rilancia l’opposizione, “e una volta rinvenute le risorse, il Comune sarà dunque tenuto a riservare circa 300 posti auto ad uso esclusivo della Regione, ridimensionando la quota di parcheggi pubblici a circa 1750 stalli”.
Sparita anche la biblioteca: “Non ci sarà alcuna biblioteca pubblica, contrariamente a quanto riferito, ma sarà una biblioteca a servizio della sola Giunta regionale”, affermano dal centrosinistra, critici anche sui tempi di realizzazione: “È a dir poco improbabile che il cronoprogramma possa essere rispettato. Alla progettazione sono stati destinati 3,7 milioni di euro, che dovranno necessariamente essere reperiti prima di pubblicare il bando (gara europea per via dell’importo), per cui potremo disporre del progetto non prima di due anni, precisamente 500 giorni dopo l’avvio della gara di progettazione, che al momento tuttavia non può essere pubblicata in mancanza dei fondi necessari. Infine seguirà la gara per la realizzazione. Snodi che dimostrano come la sede regionale vedrà la luce ben oltre il 2027. Non a caso la somma degli affitti che attualmente la Regione corrisponde su Pescara viene computata solo dal sesto anno, in quanto si renderanno ancora necessari per altri sei anni, e sicuramente anche oltre”, concludono consiglieri regionali e comunali d’opposizione.