Sono numerosi i volti noti che nonostante le clamorose sconfitte nei collegi uninominali, entreranno comunque in Parlamento grazie al “paracadute” proporzionale.
Come molti sapranno l’attuale legge elettorale è basata su un sistema misto che assegna il 36% dei seggi su base maggioritaria in collegi uninominali e il 64 % su base proporzionale in collegi plurinominali. La possibilità di candidarsi contemporaneamente sia nei collegi uninominali, che in quelli plurinominali è stata l’ancora di salvezza per molti volti noti dei vari schieramenti, che nonostante le sconfitte rimediate con il maggioritario, sono comunque riusciti ad ottenere l’agognato seggio tramite il proporzionale.
Ad esempio, tra i graziati dal paracadute proporzionale troviamo alcuni ministri dell’attuale governo come Marco Minniti, Valeria Fedeli, Andrea Orlando e Dario Franceschini. Stessa sorte anche per il presidente del Pd, Matteo Orfini, e per la compagna di partito Debora Serracchiani.
Passando a Liberi e Uguali, il paracadute proporzionale si è rivelato determinate per alcuni degli esponenti più in vista del partito, come Pierluigi Bersani, Laura Boldrini e lo stesso candidato premier Pietro Grasso. Salvi grazie allo stesso meccanismo anche Vittorio Sgarbi (Forza Italia) e il capitano Gregorio De Falco (M5s).
Ovviamente non tutti i candidati dei collegi uninominali erano presenti anche nei listini proporzionali, e in questi casi le bocciature da parte degli elettori sono state senza appello. È il caso ad esempio dell’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema e dell’ex “Iena” Dino Giarrusso, entrambi sconfitti nei rispettivi collegi, e che quindi non entreranno in Parlamento.