Anche il Coordinamento di comitati quartieri e frazioni di Teramo prende posizione contro la chiusura del traforo del Gran Sasso programmata per il prossimo 19 maggio.
“La vicenda giudiziaria per le presunte interferenze tra i laboratori, le gallerie autostradali ed il sistema di condutture delle acque non può essere fata pagare all’interoAbruzzo ed in particolare alla collettività teramana – sottolinea il presidente Domenico Bucciarelli – Chiudere il tunnel significa nei fatti e nella sostanza isolare Teramo dal suo più importante bacino, che è Roma, con gravi danni per l’economia. Vietare l’utilizzo della A24 significherebbe soprattutto recare un danno gravissimo ad un territorio già duramente colpito dai terremoti. L’autostrada è un bene pubblico, quindi dei cittadini, e pertanto non può essere usata dai gestori per problematiche non contrattualizzate, pena la revoca della concessione. Le forti reazioni di tutte le forze politiche abruzzesi, delle istituzioni locali, in primis del sindaco di Teramo e dell’Aquila, che hanno ben interpretato la volontà degli amministrati, ritengo che da sole siano sufficienti a far recedere la Strada dei Parchi dalla improvvida intenzione manifestata”.
E ancora: “Sulla questione del Gran Sasso si è dell’avviso che si debba procedere ad emettere un decreto ad hoc, con la nomina di un commissario e con la predisposizione di un importante finanziamento volto a garantire la salubrità delle acque sorgive, in quanto la tematica ha assunto oramai un rilievo di tipo nazionale. Lo scrivente Coordinamento, attraverso i suoi Comitati di Quartiere che ne fanno parte, è disposto, in raccordo con le istituzioni locali, alla convocazione di assemblee permanenti di residenti che, nel caso di mancata revoca da parte della Strada dei Parchi, dovrebbero sfociare in manifestazioni pubbliche. Non staremo con le mani in mano a guardare i soprusi di qualche signore. Ci auguriamo che prevalga il buon senso nella definizione di questo importante tema nell’interesse dei tanti teramani che aspettano da troppo tempo le decisioni nella vertenza delle acque sicure”.