E’ un giudizio carico di critiche quello che emerge da una nota diffusa dall’associazione Impegno Civico, guidata da Franco Rampa, candidato a sindaco alle ultime amministrative.
Un giudizio che condensa i 18 mesi trascorsi dall’insediamento dell’esecutivo guidato da Domenico Piccioni.
Mancanza di liquidità. “Nonostante gli aumenti”, si legge nella nota, “per asfaltare il lungomare, è stato necessario contrarre un mutuo di 100.000 euro, mutuo che rappresenta ovviamente un debito sulle spalle dei cittadini; inoltre, nell’ultimo consiglio comunale l’amministrazione ha comunicato di aver addirittura attinto risorse dal fondo di riserva del Comune.
Questo vuol dire che il nostro ente sta raschiando il fondo del barile, e che non ha liquidità di denaro con cui pagare le spese impreviste, anche se di lieve entità.
A nostro giudizio tutto questo disastro è determinato da scelte scellerate che nulla di buono hanno portato e porteranno al nostro territorio: sono sempre più evidenti gli effetti di una cattiva amministrazione”.
Lavori pubblici. “Dopo diversi interventi puntuali su via Leonardo da Vinci, finalizzati alla mitigazione ed alla riduzione del rischio idrogeologico, e dopo aver speso delle ingenti somme, la situazione è identica a prima dei lavori”. La via in caso di pioggia copiosa, si allaga esattamente come prima dei lavori messi in campo dal comune per cui è evidente che siano stati inutili.
Inoltre, in campagna elettorale, il sindaco aveva preso l’impegno pubblico di far realizzare il progetto definitivo del nuovo polo scolastico entro l’anno 2017. Siamo arrivati al 2019 e adesso ci sentiamo dire che il comune spenderà 15.000 euro per collaborare con un’università per fare workshop, sentire i cittadini e la scuola in merito alla loro idea del nuovo polo scolastico, e solo dopo questo consulto arrivare a definire le linee guida per fare un bando di un concorso di idee che rappresenta l’inizio di un lungo percorso di progettazione e costruzione. Quindi è chiaro che l’amministrazione sta temporeggiando e che non sa da che parte cominciare.
È invece incompleto secondo noi l’intervento previsto sul lungomare, evidentemente finalizzato al giro d’Italia, in quanto mancano nel progetto la previsione di dispositivi di sicurezza e le telecamere che potrebbero garantire una fruizione del lungomare in tranquillità anche durante il periodo invernale per i tortoretani.
L’amministrazione ha deciso di spendere per il giro d’Italia 700.000 euro di asfalto per il lungomare Sirena, a cui aggiungere 50.000 per l’organizzazione ma non ha programmato asfalti anche per il resto del territorio dove le strade sono ridotte a mulattiere ed insicure.
Viabilità. Nel ricordare recenti incidenti, anche mortali, sul lungomare Sirena, Impegno Civico pone il tema della necessità di ridurre la velocità delle auto.
“Noi crediamo che sia necessaria sul lungomare”, si legge ancora, “l’installazione dei dossi, dei dissuasori di velocità, in modo da ridurre il numero delle morti sulle nostre strade. Un altro intervento importante sarebbe quello di installare telecamere sul lungomare, in modo da scoraggiare i guidatori abituati a correre in auto nelle ore notturne e per garantire la sicurezza dei cittadini.
Inoltre, ci chiediamo che fine abbia fatto la rotatoria prevista tra la statale, via Carducci e via Ferrari, necessaria per garantire la fluidità del traffico visto che la fruizione “in continuo”. delle rotatorie si traduce in riduzione delle emissioni di inquinanti. Agli incroci regolati da lanterne semaforiche gli inquinanti atmosferici vengono incrementati per il numero delle auto in coda. Per questo motivo, è da bocciare in modo assoluto il posizionamento lungo la statale del nuovo semaforo nei pressi dell’incrocio di via D’Annunzio, la sicurezza per gli attraversamenti andava garantita con strumenti diversi.
Urbanistica. Nel settore urbanistica, gestito dallo stesso sindaco, sono evidenti due gravi ritardi. Il primo riguarda l’approvazione definitiva del nuovo PRG, dopo 18 mesi dal suo insediamento e a tre anni dall’adozione, il Prg, ancora non è stato portato a temine.
Inoltre, è irrisolta la questione spinosa del regolamento edilizio tipo. Infatti il prossimo 31 dicembre scadrà, dopo una proroga di quattro mesi, il termine entro il quale i comuni abruzzesi dovranno recepire il regolamento edilizio tipo approvato dalla Giunta regionale nel dicembre 2017. Quindi, dal primo gennaio 2019, visto che il Comune di Tortoreto non si è attivato, si modificherà automaticamente il regolamento edilizio, creando contrasti con altri strumenti di pianificazione e aprendo nuovi contenziosi tra cittadini ed amministrazione visto che diverse disposizioni urbanistiche saranno più restrittive rispetto a quelle vigenti, incompatibili con questo regolamento.
Il comune ha avuto tutto il tempo di attivarsi e non l’ha fatto, evidentemente a qualcuno interessa conferire nuovi incarichi ad avvocati che saranno chiamati a difendere l’ente”.