Era un amministratore di quegli anni, Domenico Di Matteo (vicesindaco della giunta Lombi), quando il Comune di Tortoreto licenziò il bando per l’assunzione del comandante dei vigili e poi validò la graduatoria stilata dalla commissione. La ricostruzione di quello che accadde in quegli anni torna di grande attualità, vista la richiesta di risarcimento danni (economici e morali), che il capitano Sabrina Polletta ha presentato, in Comune, qualche giorno prima di Natale (511mila euro). Di Matteo (ora capogruppo di Obiettivo Tortoreto), analizza la questione e lo fa riportando in auge alcuni documenti dell’epoca e facendo alcune importanti specifiche. Dalla revisione iniziale del bando, al particolare che la giunta (erano gli anni tra il 1997 e il 1998) non approvò la prima graduatoria del concorso, rimandando il tutto alla commissione.
“Erano emerse delle anomalie”, ricorda Di Matteo, ” un esposto della Polletta e anche un ricorso al Tar e dunque la giunta dell’epoca chiese alla commissione di approfondire il tutto. La graduatoria, dopo un ulteriore esame, però, rimase la stessa e fu approvata”. Passaggio che poi ha generato tutti passaggi successivi, dal ricorso al Tar della Polletta, dalla conferma del Consiglio di Stato e all’assunzione, nel 2010, dell’attuale comandante, che ora ha chiesto il risarcimento. ” Bisogna partire da un assunto”, chi nei concorsi pubblici, come in questo caso, si sente penalizzato ha ragione nel chiedere di essere indennizzato. Ma la politica, in questo caso, non ha responsabilità. E credo che non debba essere il cittadino a pagare per errori di altri. Ecco, dunque, se qualora in questo contenzioso il Comune dovrà pagare, sarà giusto chiedere il conto ai componenti della commissione”. Per inciso, furono tre i componenti della commissione di quel concorso, tutti dirigenti non di Tortoreto.