Tortoreto. La farmacia comunale sarà affidata in concessione per i prossimi dieci anni. Alla stregua di un servizio pubblico affidato a terzi. A professionisti del settore nel caso di specie.
Il consiglio comunale di Tortoreto, a maggioranza (tra i mugugni delle minoranze) ha licenziato l’atto di indirizzo politico che spiana la strada all’esternalizzazione della farmacia localizzata, dal 2004, nel centro storico.
L’affidamento in concessione della farmacia sarà perseguito attraverso un bando ad evidenza pubblica che sarà redatto nelle prossime settimane. Nella relazione del vicesindaco Francesco Marconi sono stati snocciolati dati e numeri su quelli che sono stati i fatturati della farmacia negli ultimi tre anni (350mila euro nel 2016, 333mila nel 2017 e 311 nell’ultimo anno, a dimostrazione di un calo costante nel corso degli ultimi anni) e i criteri attorno ai quali sarà costruito il bando.
Il gestore della farmacia dovrà garantire un canone annuale di almeno 8300 euro, oltre ai costi per l’affitto dei locali comunali e attrezzature (circa 600 euro al mese) e al pagamento della farmacista attualmente alle dipendenze dell’Ente.
Nel corso della serata, sono stati portati ad esempio i dati su base nazionale sui potenziali utili delle farmacie, che si attestano attorno al 5%, anche se quella di Tortoreto, attualmente, garantisce un utile di circa 6mila euro.
L’obiettivo dell’esecutivo, che ha ragionato sulla formula da seguire, è quello di rilanciare il servizio di affidare il servizio attraverso un direttore della farmacia dopo le dimissioni della precedente responsabile, diventata titolare di una propria farmacia.
Da parte delle opposizioni si sono levate critiche sulla scelta dell’amministrazione, e sull’opportunità di esternalizzare il servizio. Ovviamente il voto è stato contrario.