Tortoreto. Il percorso tracciato dall’amministrazione Piccioni, di indire un bando per l’esternalizzazione decennale della farmacia comunale, continua a far discutere. Anche e soprattutto fuori dall’aula consiliare, dove in ogni caso un confronto tra posizioni diverse si era manifestato.
L’invito all’esecutivo, di fare retromarcia sulla tematica, è l’associazione Impegno Civico, che aveva in qualche maniera prefigurato lo scenario oltre un anno fa. Operazione, poi, perfezionata con l’atto di indirizzo nel corso dell’ultima seduta consiliare.
“Nonostante alcuni servizi esternalizzati in passato dal Comune, cioè il trasporto scolastico e la gestione del cimitero”, si legge in una nota, “abbiano prodotto prestazioni di livello peggiore rispetto a quanto garantiva il servizio pubblico, e diverse indagini della magistratura o cause contro il Comune.
Alla luce di tutto questo, sicuramente una nuova esternalizzazione andava evitata, visto che tali procedure non hanno mai portato nulla di buono per i cittadini, ma anzi, il più delle volte, hanno prodotto disservizi.
La nostra impressione è che potrebbe trattarsi di una cambiale elettorale, perché ad oggi non c’è nessun motivo e nessuna necessità di fare questa ulteriore esternalizzazione di un servizio che è in attivo. Sottolineiamo tra l’altro che il programma elettorale di Piccioni non prevedeva l’esternalizzazione della farmacia, per cui, ancora una volta, il sindaco agisce senza rispettare il suo stesso programma elettorale, sulla base del quale è stato votato.
La farmacia comunale è un servizio in attivo, che non ha creato mai problemi di incasso.
Rileviamo solo che con l’amministrazione Piccioni il fatturato gradualmente si è ridotto; una delle motivazioni è, come è stato sottolineato in consiglio comunale dalla minoranza, che andando ad acquistare farmaci, sempre più spesso i cittadini si sono sentiti rispondere che il farmaco non era disponibile e che bisognava tornarci per prenderlo. Questo disservizio ha determinato che molti cittadini vadano altrove ad acquistare i farmaci.
Tutto ciò accade probabilmente perché nel bilancio della farmacia non venivano messe a disposizione dalla politica le risorse necessarie per garantire un servizio buono.
Così con il sindaco Piccioni la farmacia, pur essendo in attivo, rende sempre meno al Comune perché a livello finanziario non viene gestita adeguatamente.
Abbassando gli incassi, si abbassa il valore del servizio-farmacia e la si può dare in gestione a prezzi stracciati”.