Torano Nuovo. Sei mesi senza consigli comunali sui dodici dall’insediamento dall’attuale esecutivo.
La sottolineatura arriva dal gruppo consiliare di minoranza al Comune di Torano Nuovo, guidato da Piera Ruffini.
“Solo delibere di giunta: sono il Sindaco e gli assessori a decidere, peraltro dei loro provvedimenti nessuna traccia, fino a poco fa non vi era neppure la pubblicazione sull’albo pretorio, violazione più volte da noi evidenziata”, si legge in una nota.
Il gruppo di minoranza ricorda, da gennaio da oggi, la presentazione di tre interrogazioni consiliari, quattro richieste di accesso agli atti (solo due hanno avuto riscontro, ndr) una lettera all’intera maggioranza di pronta collaborazione per la fase 2 con allegate proposte da inserire all’ordine del giorno di quello che sarebbe dovuto essere un Consiglio comunale improrogabile, convocato invece solo ora per il 30 giugno.
“Crediamo da sempre più alle proposte che alle proteste tanto da esserne stati portatori di nuove sin dall’inizio e siamo convinti che l’emergenza Covid, che pure ha visto molte Amministrazioni comunali organizzarsi in videoconferenza, sia risultata un alibi per la maggioranza incapace di riconoscere un silenzio istituzionale che traccia una grave mancanza di rispetto nei nostri confronti non solo come consiglieri, ma anche come cittadini”, si legge ancora.
“Le disposizioni di legge stabiliscono che l’opposizione debba essere messa nelle condizioni di espletare le funzioni utili al proprio mandato ricevendo formali risposte entro i termini prefissati ed entrando immediatamente in possesso di tutti gli atti amministrativi. Non solo mancano gli effettivi riscontri agli strumenti utilizzabili per i compiti di vigilanza riconosciuti alla minoranza, ma gli stessi provvedimenti che dovrebbero nell’immediato essere messi a disposizione dei consiglieri, non lo sono neppure nei 30 giorni previsti dalla norma generale.
Il continuo perpetuarsi di tali condotte ed il venir meno dei poteri di controllo che si concretizzano nel monitoraggio dell’attività in sede di Consiglio sono fatti dei quali la maggioranza deve assumersi responsabilità.
Nell’ottica dell’ascolto e del riguardoso confronto abbiamo sempre auspicato in una dialettica collaborativa e non competitiva diretta al perseguimento dell’interesse della collettività toranese, ma evidentemente Torano è un microstato nel quale funzionano altre regole, nondimeno con un Consiglio assolutamente lento ed ingessato”.