Il consigliere comunale Francesca Chiara Di Timoteo analizza i malumori in seno alla maggioranza, già peraltro da lei stessa anticipati lasciando il gruppo di Insieme Possiamo.
“Assisto con molto piacere che alcuni consiglieri di maggioranza come Massimo Speca ed Emiliano Carginari pubblicamente hanno dichiarato il loro malumore nei confronti dell’operato di quest’ amministrazione guidata dal Sindaco Gianguido D’Alberto. La sottoscritta già lo scorso Febbraio quando c’è stato il primo rimpasto e l’entrata in maggioranza di nuovi consiglieri anche con pensiero politico opposto, ha fatto notare sia il mancato raggiungimento degli obiettivi annunciati ai cittadini con tanta enfasi durante la campagna elettorale sia la totale incoerenza sulle scelte politiche poste in campo a mio modo di vedere del tutto illogiche”.
E ancora: “Poco dopo più di due anni ha inizio una fase di riflessione sull’efficacia e l’efficienza di quest’amministrazione e non ci si può più nascondere e ancora ripetere il solito ritornello che ‘abbiamo trovato un disastro’. È arrivato il momento di capire che la macchina amministrativa arranca, che non decide e che è ferma solo ai buoni propositi. Gli uffici, vuoi per mancanza di personale, vuoi per carenza di specifiche professionalità a fronte dell’evolversi della legislazione , sono sempre meno efficaci a raggiungere gli obiettivi politici programmati. La situazione di blocco è ampiamente percepita dai cittadini ma anche dagli operatori economici ed artigianali. In questa fase si avverte sempre più e da più parti, Consiglieri comunali che fanno sentire la propria voce e che, spero e me lo auguro, lo facciano esclusivamente per stimolare l’amministrazione e il Sindaco a lavorare per risolvere i problemi e uscire il prima possibile da questa situazione di completo stallo che vive la nostra città. Non voglio credere che il ben pensare si risolva con l’aggiunta di qualche strapuntino, se così fosse sarebbe un’ulteriore conferma del basso livello della politica teramana”.
E punge: “Io francamente non capisco se Lei Sindaco, forse non per colpa sua, ma di sicuro mal consigliato da qualche politico dell’ultima ora, si sia reso conto che il Comune di Teramo, nonché capoluogo di Provincia, nell’espressione della sua maggioranza di governo è ormai fuori dalla gestione dei cosiddetti “luoghi territoriali” come il Ruzzo o il Bim tanto per citarne alcuni. Inoltre Lei sicuramente ricorderà quando da capogruppo dell’opposizione criticava il suo predecessore Maurizio Brucchi di essere ostaggio dei “capibastone”. Non ripeta gli stessi errori del passato ed essere Lei stesso ostaggio della propria maggioranza. Non cada nel fango di una politica fatta solo di posti di visibilità, d’inconcludenti tavoli operativi e di portare la Giunta a nove componenti come ha sempre criticato e che poi ha fatto. Credo che basti e avanzi. I cittadini Le hanno dato un mandato diverso cioè quello di affrontare celermente i problemi e risolverli. Bene Sindaco, invece di “farsi tirare per la giacca” porti in Consiglio Comunale un pacchetto di questioni da risolvere come la definizione di procedure e progetti già finanziati come per esempio il Contratto di Quartiere Cona, il progetto della discarica “La Torre” o la messa in sicurezza delle scuole. Io credo che tutti i Consiglieri saranno ben lieti di votare questo documento a patto che per ogni progetto e/o programma ci siano tempi certi e che gli stessi argomenti costituiscano ,con una delibera di Giunta, l’assegnazione degli obiettivi da affidare ai Dirigenti e ai funzionari dei Settori di riferimento e che essi successivamente dovranno costituire elementi di valutazione”.