“In merito alle polemiche tornate di attualità in questi giorni sulle antenne di telefonia mobile, mi corre l’ obbligo – essendo stato colui che ha lavorato, relazionato e portato all’approvazione il Regolamento Comunale sulle stazioni radio base – intervenire nel dibattito per delle doverose ed opportune precisazioni”.
A dirlo l’ex assessore al Comune di Teramo, Rudy Di Stefano.
“Preliminarmente intendo ringraziare i Consiglieri di minoranza che hanno sollevato con tenacia la problematica, portandola all’ attenzione dei cittadini, e quindi anche della mia. Con rammarico ho letto dichiarazioni profane e superficiali da parte dell’Amministrazione Comunale su un argomento particolarmente delicato come l’elettrosmog. Se è vero che le stazioni radio base sono equiparate ad opere di urbanizzazione primaria, e godono di un particolare regime autorizzativo; è altrettanto vero che la Giunta ha ereditato lo strumento necessario per regolamentare, monitorare, verificare e concertare le nuove installazioni”.
E prosegue: “Il piano antenne, approvato in Consiglio Comunale il 09-04-2013, votato favorevolmente da tutti i consiglieri, compreso l’attuale sindaco (registrando una sola astensione), non solo non è stato preso per niente in considerazione, ma – dal momento che è stato considerato “vecchio” – dubito sia mai stato letto da chi di dovere. Lo strumento approvato – e tutt’ora vigente – poneva grande attenzione alla concertazione ed alla trasparenza verso tutti i cittadini e verso i gestori stessi, mettendo nelle mani dei futuri amministratori tutti gli accorgimenti necessari per monitorare, mappare, e tenere sotto controllo lo sviluppo delle rete elettromagnetica. Infatti nel piano era già previsto l’inevitabile sviluppo della tecnologia ed il conseguente proliferare di stazioni radio base. Ricordo infine lo strumento maggiore in dote agli Amministratori, ben argomentato nell’Art. 20, dove, nei vari commi, viene regolamentata l’azione di controllo dell’Amministrazione. Il presente articolo dava mandato agli uffici di sottoporre, almeno una volta l’ anno, a verifica, con apposite misurazioni dei V/m di tutte le antenne installate. Ed a tal proposito per agire nella massima trasparenza si era previsto anche un apposito albo dei misuratori”.
E conclude: “Detto ciò, si evince che l’Amministrazione Comunale era, ed è in possesso, di tutti gli strumenti necessari per lavorare in trasparenza a tutela della salute; prescindendo da competenze per il rilascio delle autorizzazioni. Pertanto, viste le tante e gravi inadempienze, umilmente invito l’attuale Giunta ad essere meno superficiale, più attenta e scrupolosa nel lavoro che portano (o in questo caso non portano) avanti”.