Teramo. Lo scorso 7 ottobre, la AGCOM (Autorità Garante per il Commercio) ha reso noto di avere promosso cinque attività istruttorie, per pratiche commerciali scorrette, nei confronti di altrettante società erogatrici del servizio idrico e di avere altresì avanzato, nei confronti di altre sette società tra cui la Ruzzo Reti S.p.A., una moral suasion, ossia un invito ad adottare “iniziative dirette a rimuovere le omissioni informative rilevate in modo da fornire agli utenti la possibilità di eccepire la prescrizione di tali importi o di chiederne il rimborso qualora siano stati già pagati”.
Lo ricorda il consigliere comunale del Pd Teramo, Luca Pilotti, che sottolinea: “ciò significa che i cittadini, anche coloro che avessero già versato somme prescritte e per le quali non sono stati adeguatamente informati dalla Ruzzo Reti, hanno diritto a conoscere esattamente quali somme avrebbero potuto decidere di non pagare e ottenerne il rimborso qualora decidano di non pagarle eccependo la prescrizione”.
“Viene dunque confermata la fondatezza di quanto denunciato più volte dal Partito Democratico in Consiglio Comunale (anche attraverso apposita interrogazione consiliare del 11 marzo e successiva mozione del 24 aprile 2021) circa il mancato rispetto da parte della Ruzzo Reti delle regole imposte in tema di prescrizione biennale dei consumi dalle Delibere ARERA n. 547 del 2019 e n. 186 del 2020 e, in particolare, la mancata indicazione della prescrizione biennale, la omessa allegazione dell’informativa in bolletta per poterla eccepire, nonché la sospensione della riscossione per le somme prescritte in caso di domiciliazione automatica dei pagamenti. Viene dunque sconfessato quanto asserito dalle opposizioni in Consiglio Comunale che, pur di difendere l’indifendibile, sostennero in quella sede come la società acquedottistica si fosse messa in regola con le prescrizioni ARERA”.
E ancora: “Occorre adesso che Ruzzo Reti effettui un’attenta e completa verifica di tutte le bollette emesse a partire dal 1 gennaio 2020, data da cui decorre l’obbligo di indicazione della prescrizione biennale e di allegazione di idonea informativa, per consentire ai cittadini di avere indietro le somme indebitamente pagate qualora intendano avvalersi della prescrizione, tenendo a mente che in caso contrario si scivolerebbe dalla “moral suasion” in vere e proprie pratiche commerciali scorrette”.
“Ciò”, conclude Luca Pilotti, “anche alla luce delle segnalazioni di molti utenti che continuano a lamentare una errata applicazione delle regole dettate in tema di prescrizione e il mancato riconoscimento da parte di Ruzzo Reti di somme che invece dovrebbero ritenersi prescritte, o che evidenziano mancate risposte in tema di reclami avanzati, circostanze queste tutte che saranno portate in caso contrario all’attenzione dell’Autorità Garante per il Commercio a tutela degli interessi dei cittadini, sui quali non può essere scaricato l’onere di risanare le malmesse casse sociali con somme non dovute e ridotte in tale stato da una gestione che, per motivi ovviamente intuibili, privilegia l’aumento delle spese in consulenze ed incarichi esterni, mortificando peraltro le cospicue professionalità interne”.