Teramo: per Italia Viva l’obbligo delle mascherine penalizza l’affluenza in centro

Teramo. Da ieri, lunedì 6 dicembre, fino al 31 dicembre il Sindaco di Teramo ha disposto l’obbligo dell’uso delle mascherine all’aperto in determinati orari.

Tale obbligo, vigente nelle fasce orarie comprese tra le ore 16.00 e le ore 24.00 nei giorni feriali e dalle ore 08:00 alle ore 02,00 del giorno successivo nei giorni festivi e prefestivi, è limitato al solo centro storico della città.

“Non posso tacere che discriminare in senso peggiorativo i residenti e frequentatori abituali, o anche occasionali, del centro storico sia un errore amministrativo che si traduce in un esplicito invito a voler frequentare tutte le altre zone della città, rappresentando l’obbligo di mascherine all’aperto un deterrente oggettivo per tutti gli utenti, proprio in quanto limitato ad una sola zona”, dice il consigliere di Italia Viva, Osvaldo Di Teodoro.

“Ragioni di equità e di buon senso avrebbero dovuto indurre il sindaco, qualora ritenuto necessario, ad istituire l’obbligo di mascherine in tutto il territorio comunale, eventualmente coordinando i controlli di tutte le forze di polizia proprio laddove sono previsti affollamenti e/o assembramenti. Al contrario, la circostanza oggettivamente discriminatoria in danno dei frequentatori del centro va ad incidere negativamente sulle decisioni delle famiglie le quali, se avessero saputo di un obbligo generalizzato per tutti i luoghi all’aperto, si troverebbero a poter scegliere in maniera neutra dove recarsi durante le festività natalizie, ma siccome sono a conoscenza di un obbligo limitato solo ad una zona, si trovano a dover considerare il fattore deterrenza che grava sull’ipotesi di recarsi in centro storico, mentre qualsiasi manifestazione si svolga fuori dal centro, ivi compresi qualsiasi concerto, qualsiasi iniziativa pubblica o commerciale, qualsiasi presepe vivente, qualsiasi rischio di affollamento o assembramento, non dovranno fare i conti né con l’obbligo di mascherine all’aperto e né con il rischio di una gravosa sanzione pecuniaria”.

E ancora: “Mi domando: era necessario un tale zelo da parte del Sindaco? E se davvero ci fossero l’urgenza e la necessità di proteggere la cittadinanza dal rischio contagio attraverso simili prescrizioni, era necessario penalizzare il solo centro storico e – di conseguenza – favorire indirettamente tutti gli altri quartieri e frazioni non gravati dall’obbligo?”.

 

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