Venerdì prossimo al Parco della Scienza a Teramo, la RSU aziendale della Teramo Ambiente incontrerà l’azienda per rappresentare lo stato delle condizioni di lavoro dei dipendenti.
“In qualità di Rappresentante RSU e Segretario provinciale di Teramo della FIADEL presenterò le nostre proposte che hanno, quale unico e solo obiettivo, il miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti dell’azienda che, per troppi anni, sono stati l’anello debole all’interno della Teramo Ambiente – fa sapere Massimo Di Carlo – Chiederemo, in particolare, di rivedere i circuiti di raccolta, i carichi di lavoro e di rimodulare alcuni servizi di spazzamento meccanizzato e manuale che, ad oggi, non sono funzionali e generano solo problematiche su più livelli. Chiederemo poi ai vertici aziendali di valutare la raccolta porta a porta con il bidone condominiale al di sopra delle cinque utenze”.
E ancora: “Altro tema che deve tornare centrale è quello che riguarda la sicurezza e la salute dei lavoratori. Come più volte denunciato infatti l’azienda ha un parco mezzi a dir poco obsoleto e scarsamente funzionale, come sottolineato anche dal Comune di Teramo, ma soprattutto l’attrezzatura messa a disposizione dei lavoratori che operano sul campo nella raccolta i mezzi non risultano a norma rispetto a quanto prevede la normativa sulla movimentazione manuale dei carichi e gli indumenti da lavoro chiamato dispositivo di protezione individuale l’azienda non rispetta la normativa contrattuale, art. 66 e 77 del D. Lgs n. 81/08”.
“Altro tema su cui chiederemo conto è la scelta, incomprensibile ad oggi, di esternalizzare alcuni servizi, tra cui il call-center le buste paga, quando invece la Te.Am. ha personale interno che va rivalutato e potrebbe svolgere egregiamente tali mansioni, liberando così risorse da investire sui lavoratori costretti, al momento, con contratti di solidarietà e turni estenuanti. Questi fondi potrebbero essere altresì utilizzati per assumere, a tempo pieno, figure part-time storiche nell’azienda che attendono, in alcuni casi da molti anni, una risposta occupazionale concreta e ultimo le nuove assunzioni del personale ex pulizie immobili. Uno dei temi centrali sarà sicuramente quello legato al socio privato della Teramo Ambiente. Come ormai tutti sanno la sua quota è in mano al Procuratore Fallimentare e questa situazione ha reso l’azienda “monca” sotto l’aspetto economico-finanziario degli investimenti e dei piani finanziari. Infine porremo al tavolo di concertazione il delicato tema dei continui cambiamenti della pianta organica in azienda che generano tante incertezze, ma che nel concreto non hanno portato né gli sbandierati risparmi economici né l’ottimizzazione nella gestione del servizio. Valga come esempio il continuo cambio dei coordinatori che, ad oggi, ha causato discussioni e attriti su più livelli, ma nessun vantaggio concreto per azienda e utenti”.
E conclude: “Auspichiamo, in conclusione, una Teramo Ambiente più vicina ai bisogni legittimi dei lavoratori, in particolare dei più esposti che lavorano sul campo, spesso in condizioni al limite, meno litigiosa, perché gli scontri continui e costanti hanno portato solo tanta acredine e licenziamenti impugnati, ma nessun vantaggio, ma soprattutto più volta al futuro, che sappia realmente programmare per il bene di lavoratori e cittadinanza”.