Nella corsa alle politiche del prossimo 4 marzo, il Partito Comunista di Teramo ha presentato questa mattina i suoi candidati (cinque), tutti teramani.
Mario Ferzetti, segretario provinciale del partito, è candidato al plurinominale della Camera dei Deputati: “Abbiamo fatto un grande sforzo a livello nazionale per la raccolta firme – ha spiegato – Io sono un esempio della legge Fornero, un esodato. Il nostro desiderio è quello di riportare in Parlamento certi valori”.
Capolista è Luciana Roscioli, insegnante teramana e da sempre impegnata nel sociale, candidata all’uninominale e al plurinominale della Camera. Vittorio Melozzi, iscritto al partito dal 1952, è uno storico artigiano teramano il cui fratello rimase ucciso nella battaglia di Bosco Martese.
Gli altri candidati sono Domenico Rofi, conosciutissimo a Teramo anche per il suo passato di alto livello nella pallacanestro, e Mario Caprini, candidato al plurinominale della Camera, attualmente disoccupato e, come sottolinea lui stesso, “musicista”.
E’ rimasto fuori dalle candidature Mirko De Berardinis, ma per una scelta ponderata e di rispetto verso gli altri candidati: “Ho fatto un passo indietro perché era giusto così nei confronti di chi ha fatto la storia della sinistra – ha sottolineato questa mattina – Al di là di voler riportare i comunisti in Parlamento, il nostro obiettivo è far conoscere i nostri progetti. Non cerchiamo alleanze con chi ha tradito la classe operaia, il lavoro sarà il tema principale per cui ci batteremo. Teniamo a difendere i quattro ospedali teramani, così come sosteniamo un’uscita dall’euro”.
E sul tema, caldo, dell’immigrazione: “E’ un fenomeno generato dal capitalismo – ha detto De Berardinis – Che a sua volta genera guerra e povertà. L’arrivo di masse di migranti fa nascere guerre tra poveri. Noi comunisti proponiamo un salario uguale per tutti, a dieci euro all’ora. L’immigrato non è un nemico, ma è un fenomeno che va regolamentato”.