“E’ un gruppo di persone, di amici che ha in comune la passione e l’amore per la nostra città”. Così ha esordito Enzo Montani a nome del comitato promotore per la candidatura a Sindaco di Teramo di Gianguido D’Alberto.
“E’ un gruppo che ha sempre affiancato Gianguido perché il suo percorso è stato notevole e la sua candidatura ne è lo sbocco naturale. Partiamo dal basso, dalla gente e da chi ama la nostra città. A breve apriremo la sede per far conoscere la nostra attività”.
“Sono contento di essere qui – ha dichiarato Luigi Ponziani – perché Gianguido è la persona giusta per risollevare le sorti di questa città che è caduta in un abisso economico, sociale e culturale. Bisogna ripartire dai valori costituzionali, dalla moralità pubblica e dalla democrazia partecipata”.
“Vorrei chiarire la mia posizione – ha detto D’Alberto – perché in questi giorni c’è stato chi mi ha detto di fare un passo indietro. Fatemi fare prima un passo avanti e poi vediamo di fare un passo indietro (ride ndr). A parte gli scherzi.. Non credo che esistano i candidati sindaci buoni per tutte le stagioni o per tutti i progetti. Così come non credo che esitano i candidati sindaci a prescindere. Ho dato una mia disponibilità sulla base di un progetto da mettere in campo che abbia una chiara identificazione. La mia candidatura è il frutto di un lavoro di nove anni di attività amministrativa, di opposizione chiara, ferma e coerente il più possibile. Il principio è quello di mettere in campo un progetto di discontinuità reale, radicale e netta rispetto a quello che è stato il governo di questa città negli ultimi dieci anni nei metodi e nei contenuti. Rinunciamo alle alchimie elettorali solo per avere qualche voto in più, perché ciò ci porta a perdere credibilità. Dopo il 4 marzo dovremmo averlo capito… No a tentativi di ricostruire verginità, di dare salva condotta a chi ha male amministrato questa città. Il dialogo e il confronto possono esserci con tutte quelle forze civiche e politiche che in questi anni hanno dimostrato di opporsi a questo sistema di governo autoreferenziale. L’interesse della città e dei cittadini deve essere al di sopra degli interessi individuali del politico”.
“Lo stesso Gianguido del Partito Democratico è lo stesso che è qui oggi – ha concluso D’Alberto – La città vive due punti fondamentali: risanamento e rilancio. Bisogna riuscire a capire come poter risanare il disastro lasciato dalla precedente amministrazione e rilanciarla perché Teramo ha delle grosse potenzialità. Il ruolo di Teramo come città capoluogo di Provincia è fondamentale perché la città deve essere baricentrica nei fatti: il rapporto con l’università, lo zooprofilattico, l’osservatorio che sono delle eccellenze. E poi un rilancio vero della cultura: ripartiamo dalle bellezze che abbiamo. E ancora: potenziare e rinnovare il commercio. Pensate che abbiamo un piano urbano del commercio che risale al 1999. È mancata la programmazione, la cura del territorio. Le società partecipate sono strumento a servizio del cittadino e non della politica. Sul patrimonio scolastico bisogna fare una ricognizione seria. Abbiamo una sfida sul campo enorme. L’onestà, la regolarità, la moralità sono parole chiave che dobbiamo mettere in campo con grande chiarezza. La situazione che c’è oggi è un gran pastrocchio. La città ha vissuto una occupazione in questi anni e ha bisogno di essere liberata da questi lacci e lacciuoli. Questa è la grande sfida: una Teramo aperta al dialogo, al confronto, libera”.
*Di seguito i nomi delle persone del comitato promotore per Gianguido Sindaco.