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Teramo: i sindacati chiedono un tavolo di confronto sulla sanità pubblica

Teramo. “La sanità Teramana continua a non avere né un programma “illuminato”, capace di rispondere ai diversi bisogni dei cittadini nel territorio, né una definizione della rete ospedaliera che sia in grado di aggiornare e modernizzare le strutture e i servizi odierni, con un progetto idoneo a recuperare i tanti, troppi ritardi, fragilità, insufficienze, storicamente presenti nella struttura attuale”. Lo dicono le segreterie provinciali di Cgil (Giovanni Timoteo), Cisl (Fabio Benintendi) e Uil (Fabrizio Truono) che chiedono un tavolo di confronto al sindaco di Teramo sull’argomento.

“Purtroppo, sul tema, continua un dibattito frammentato dove ognuno partendo dalla propria visuale (spesso interesse) propone soluzioni uniche, certe e salvifiche per tutta la comunità e il territorio. Una situazione che sta diventando intollerabile perché racconta ancora una volta un territorio diviso che non riesce né a focalizzare in modo compiuto i propri interessi, né ad esprimere una progettualità condivisa e credibile su un tema dove l’obiettivo non è opinabile!! È il diritto alla salute classificato nella nostra costituzione come diritto e bene fondamentale dei cittadini. Troppo spesso, invece, in modo diffuso, prevale la polemica che non è utile neanche a far emergere le eventuali “qualità” di chi la propone. In queste condizioni cresce il rischio, non solo di non avere una rete sanitaria moderna, efficiente ed efficacie, ma anche di perdere la migliore peculiarità della Sanità provinciale con un servizio prevalentemente pubblico”.

E ancora: “Quello che manca in modo prioritario è uno spazio di analisi, confronto e decisione riconosciuto e condiviso nel quale tutte le posizioni possano contribuire alla messa in sicurezza della Sanità teramana per riorganizzarla in termini strutturali, operativi e tecnologici e in grado di rispondere alle esigenze di tutta la collettività.
Noi già 2 anni fa, presentando la nostra proposta per la riorganizzazione della rete sanitaria provinciale, avevamo evidenziato questo problema e sollecitato la Direzione della ASL, le diverse forze politiche, le istituzioni, le competenze disponibili presenti nella sanità, i portatori di interesse del territorio, insomma tutti a misurarsi in un confronto che riuscisse a portare sui tavoli regionali e nazionali “ la proposta” del territorio con la forza e la convinzione che può fornire un coinvolgimento e una partecipazione diffuse”.

“Purtroppo”, proseguono i sindacati, “dobbiamo registrare che continuano a mancare la forza, il coraggio e forse anche l’umiltà di mettere in secondo piano le proprie posizioni, le proprie opinioni e contribuire, invece, a un confronto che faccia emergere e condividere le migliori scelte per il futuro della sanità nella nostra provincia. Siamo sempre più convinti che, se permarranno le condizioni di oggi nel dibattito pubblico con le polemiche, con le asprezze con le quali vengono spesso rivendicate le diverse convinzioni, non si riuscirà ad ascoltare le richieste dei cittadini, non si riuscirà ad avere un progetto credibile, moderno e di qualità con il quale ridisegnare la sanità nel territorio a partire dalle rete domiciliare fino a quella ospedaliera. E, quello che è peggio, la Sanità teramana sarà decisa altrove, da altri, con valutazione e considerazioni, molto probabilmente, lontane dai bisogni e dalle reali esigenze del territorio”.

“Noi, sempre in occasione della presentazione della nostra proposta, avevamo chiesto che fosse il comitato ristretto dei sindaci a creare le condizioni per realizzare uno spazio di confronto. Probabilmente anche le vicende legate alla pandemia non hanno permesso di portare avanti quell’iniziativa. Ma riteniamo che la stessa vada recuperata al più presto. Per questo, chiediamo con forza al Sindaco di Teramo, presidente del comitato, di organizzare un primo confronto con il quale registrare le adesioni e programmare tempi, modalità e contenuti di un confronto che deve essere competente, creativo, generoso ma imporsi un percorso fatto di concretezza e di tempi certi.
Non c’è più tempo da perdere!!!! Questa è la direzione di marcia. Certo, questo obiettivo non è conclusivo, ma è prioritario se si vuole realmente provare a dare una giusta risposta ai bisogni dei cittadini ed anche a mettere in campo non solo le ragioni ma anche l’orgoglio di questo territorio. Noi vogliamo credere che questo appello possa essere raccolto, ma se così non fosse, nelle prossime settimane non mancherà la nostra iniziativa a sostegno di questa impostazione”.

“In questo quadro di incertezza condividiamo la manifestazione prevista per Sabato 2 Ottobre a Giulianova ritenendo che possa servire a ribadire con convinzione l’importanza e la centralità che deve avere ancora in questo territorio la sanità pubblica. Di fatto, al di là delle rivendicazioni più specifiche legate al territorio, quell’iniziativa dice con forza che i cittadini vanno ascoltati per i loro timori e rassicurati sulle capacità del servizio sanitario di essere in grado di intervenire con rapidità, efficienza e sicurezza. Permanendo la mancanza di un progetto complessivo in grado di garantire questi parametri, non ci può essere né meraviglia, né disappunto rispetto alle diverse manifestazioni ed iniziative organizzate dai vari comitati esistenti nella provincia. Anzi, noi crediamo che vadano considerate in positivo e sostenute perché offrono una giusta ed opportuna sollecitazione per aprire una franca discussione in tutto il territorio”.