Il consigliere comunale della civica Oltre, Luca Corona, è intervenuto sulla gestione dell’emergenza covid da parte dell’amministrazione comunale in merito alle scuole.
“E’ noto a tutti che è il Sindaco il responsabile e garante dell’adempimento dell’obbligo scolastico – ha detto – La sospensione delle attività didattiche o la chiusura delle scuole, che determina sospensione di servizio pubblico, può essere disposta dai prefetti e dai Sindaci, i quali possono emettere provvedimenti in caso di emergenze sanitarie, di igiene pubblica o di pericolo per l’ordine, sicurezza e incolumità pubblica. Il sindaco di Teramo, invece, pensa di scaricare le responsabilità che la legge gli assegna, preferendo, invece, che tali azioni, con seri dubbi di legittimità, siano disposte invece da enti che non hanno la potestà per farlo (ASL e Scuola), con i derivanti rischi di responsabilità penali ed amministrative incombenti sugli stessi, ma soprattutto ingenerando una confusione burocratica fuori controllo. Tutto questo fa emergere due ordini di problemi: che il sindaco abbia agito dimostrando incompetenza istituzionale ed amministrativa, o peggio, esclusiva volontà di sollevarsi dalle responsabilità che il ruolo gli impone, perché consapevole di aver gestito in modo assai lacunoso la fase dell’emergenza, operando in modo unilaterale ed raffazzonato, senza la dovuta concertazione e rispetto per gli altri interlocutori istituzionali coinvolti”.
Per Corona, “ancor più grave, a mio giudizio, è che gli altri interlocutori, a suo dire, si siano trincerati dietro un eccessivo burocratese, come ha più spesso avuto modo di dire nelle varie occasioni di comunicazione alla stampa. Eppure le misura e le procedure che egli ritiene da applicare pare non siano state adottate negli altri territori regionali, forse proprio perché il provvedimento è improprio e pericoloso ed al contempo perché produce solamente un disordine istituzionale e decisionale che rappresenta ciò che meno ci serve adesso. In più, come se non bastasse, esprime velate accuse di inerzia verso il mondo della scuola che si trova invece completamente privo dei necessari accompagnamenti e sostegni (trasporti, tamponi rapidi, coordinamenti) che dovrebbero preservare ciò che in questo momento costituisce l’elemento più delicato anche se indiretto del contagio da SARS COV 2, ossia proprio le scuole. L’apertura in presenza o meno delle scuole deriva dai provvedimenti dello Stato o da quelli del sindaco, non di altri. Caro Sindaco, se proprio non Le riesce di dare ruolo alla città di Teramo, se il governo a Lei vicino ha nominato tutti pugliesi nel cda dell’ex Tercas, se siamo stati privati perfino del collegio elettorale parlamentare dal Suo partito, almeno cerchi di dedicarsi, con equilibrio, misura e senso di responsabilità, alla gestione del quotidiano, che è si più difficile del solito in questo momento, ma che appartiene ai suoi doveri: forse Lei non se ne e’ accorto, ma da quasi tre anni non è più all’opposizione e per quanto ciò possa sembrare incredibile, Lei e’, sia pure pro tempore, il sindaco di Teramo”.