Teramo. “Apprendiamo che il Comune di Teramo da un lato operi con particolare severità nell’attività di controllo delle somministrazioni da parte dei bar e degli esercizi commerciali, mentre dall’altro lato ostenti una finta vicinanza alle sofferenze dei medesimi operatori, ormai al limite della sopportazione”. Così il consigliere comunale Luca Corona in riferimento all’incontro che il sindaco D’Alberto ha avuto ieri con con i titolari di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande della città.
“A tale proposito occorre rendere noto che l’Amministrazione D’Alberto abbia fallito nella allocazione più opportuna delle risorse statali erogate per far fronte all’emergenza economica Covid. Infatti, nella deliberazione del Consiglio Comunale di approvazione del Piano Economico Finanziario (PEF) di gestione del servizio di igiene urbana relativo all’anno 2020 (deliberazione peraltro approvata pochi giorni or sono con grave ritardo rispetto al termine massimo stabilito dalla normativa), risulta una distribuzione delle risorse a pioggia che non aiuta affatto le categorie che più hanno sofferto le chiusure.
In particolare, si evince che lo Stato abbia erogato in favore del Comune di Teramo l’importo di euro 1.183.108,39 “finalizzato al ristoro dei minori gettiti per i tributi locali” derivanti dall’emergenza Covid in corso. La Maggioranza di centrosinistra, che si finge amica delle fasce sociali in difficoltà, ha stabilito di spalmare tale somma (unitamente ad euro 150.000,00 del bilancio comunale 2020 e ad euro 49.156,50 di contributo MIUR per le scuole statali del territorio comunale teramano), in maniera orizzontale per tutti gli utenti”.
“Ben avrebbe potuto (e dovuto)”, incalza Corona, “il sindaco D’Alberto venire incontro innanzitutto ai bar e ai ristoranti, azzerando le loro bollette TARI, piuttosto che operare un taglio insignificante a tutti gli utenti, molti dei quali nemmeno sfiorati dall’emergenza economica (come ad esempio i dipendenti statali). Per questo occorre prendere atto dell’ipocrisia di coloro, come l’Assessore al commercio Filipponi, che manifestano una vicinanza di facciata agli esercenti, senza poi compiere quegli atti di aiuto concreto che allevierebbero davvero le sofferenze di una categoria martoriata dalla crisi”.
“Il dato reale”, prosegue il consigliere Corona, “è che il PEF 2020, ammontante ad euro 11.628.227,84, avrebbe potuto ridursi di oltre il 10% con i fondi statali corrispondenti ad euro 1.183.108,39, mentre invece si è ridotto del solo 3,18%, evidenziando che – in assenza del contributo straordinario del Governo – la tariffa TARI nel 2020 sarebbe aumentata di oltre il 7%. Ma quel che è peggio è che la presunta riduzione del 3% (che di fatto è appunto un aumento) riguarda tutti gli utenti allo stesso modo, senza fare distinzione alcuna fra le categorie colpite pesantemente dalla crisi economica derivata dalla pandemia, e le categorie che invece non hanno subito alcun danno. La disparità di trattamento risulta evidente e contribuisce ad allargare la forbice fra i garantiti e i non garantiti, fra i protetti e le categorie senza protezione. Cioè esattamente il contrario di quello che si prefigge un’Amministrazione dichiaratamente di centrosinistra che ostenta ipocrisia, ma è lontana anni luce dalle categorie produttive”.