Non le manda a dire il commissario straordinario di Teramo, Luigi Pizzi, all’Ordine degli Architetti di Teramo, che ieri aveva sottolineato la necessità di un concorso di idee per la rigenerazione di via Longo.
“Nel corso di tale incontro, richiesto peraltro dal sottosegretario alla Giunta Regionale Mazzocca, è stata semplicemente prospettata una soluzione di recupero del complesso edilizio diversa da quella di housing sociale avviata dalla precedente Amministrazione Comunale ed a tal fine è stata anticipata una richiesta, da parte della Regione, di poter effettuare delle generiche verifiche sugli immobili, da parte della Facoltà di Architettura di Pescara ai fini di una eventuale futura rigenerazione urbanistica del sito”, ha sottolineato Pizzi in una nota, parlando tra l’altro di una nota di “carattere censorio” degli architetti teramani.
“Questa gestione commissariale non ha affidato, né prevede di affidare in futuro, alcun incarico di progettazione a tecnici della suddetta Università, per cui del tutto ultroneo e superfluo appare lo ‘sproloquio giurisprudenziale’ contenuto nella lettera di codesto ordine professionale suite corrette modality di affidamento di detti incarichi. Nessun provvedimento né alcun atto deliberativo, è stato adottato in proposito dallo scrivente Commissario che, peraltro, lascerà alla prossima Amministrazione elettiva qualsiasi determinazione e scelta relativa al recupero del complesso edilizio in questione, non essendo inoltre stata definitivamente accantonata neanche l’altra soluzione consistente nel cosiddetto housing sociale”.
E conclude: “Tutto ciò ehiarito soltanto per mero spirito di collaborazione e di trasparenza, si auspica che per l’avvenire ci si astenga dal formulare puntualizzazioni basate su ipotetiche assunzioni di iniziative da parte di questa gestione commissariale, facendo presente altresì che non si ritiene di alcuna utilità indire, allo stato, incontri con ordini professionali tecnici del territorio”.