“Novantamila euro di denaro pubblico (30mila all’anno) dati a una persona che non possiede determinati requisiti. Ben due leggi (una regionale e l’altra nazionale) calpestate come fossero carta straccia. Uno dei dieci istituti zooprofilattici sperimentali italiani (quello abruzzese-molisano con sede a Teramo) il cui prestigio viene notevolmente incrinato per via di avere al proprio vertice un’avvocatessa la cui esperienza in materia di sanità pubblica veterinaria e sicurezza degli alimenti lambisce lo zero. E poi un ricorso pendente da ben tre anni dinanzi al TAR. Mai come ora è ineludibile che il Ministro della Salute Giulia Grillo prenda formalmente posizione affinché Manola Di Pasquale venga sollevata dal CdA dell’IZS ‘Giuseppe Caporale’. Un incarico che illegittimamente ricopre da fine 2015”. Parole al vetriolo e richiesta categorica quelle contenute nel comunicato stampa reso noto dal consigliere regionale Leandro Bracco.
“Il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise (IZSAM) che ha sede a Teramo – spiega l’esponente di Sinistra Italiana – rappresenta l’organo collegiale al quale è affidata l’attività di indirizzo nel campo della sanità pubblica veterinaria e igiene degli alimenti. L’ex presidente della Giunta Luciano D’Alfonso, con decreto 65 del 13 ottobre 2015, designò l’avvocatessa Manola Di Pasquale quale componente del CdA dell’IZSAM la quale, successivamente, venne nominata al vertice del CdA stesso. Tutto questo a scapito della vigente normativa. La L.R. 41/2014 denominata ‘Riordino dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise G. Caporale’, all’art. 8 comma 1 recita che ‘Il Consiglio di Amministrazione, che dura in carica quattro anni, è composto da tre membri, muniti di diploma di laurea magistrale o equivalente ed aventi comprovata professionalità ed esperienza in materia di sanità pubblica veterinaria e sicurezza degli alimenti, di cui uno designato dal Ministro della Salute, uno designato dalla Regione Abruzzo ed uno designato dalla Regione Molise'”.
“Si tratta di competenze – afferma Bracco – che afferiscono senza possibilità di dubbio alcuna alle attività dei servizi veterinari di campo e di laboratorio. Va inoltre dimostrata comprovata esperienza, oltre che nella sanità pubblica, anche per quanto riguarda la sicurezza degli alimenti. Tali competenze ed esperienze professionali non fanno parte del bagaglio curriculare di Di Pasquale che al contrario vanta una formazione di matrice civilistica e di stampo amministrativo. Peraltro Di Pasquale medesima – rileva Bracco – noto politico del PD nonché candidata sindaco di Teramo nel 2014 (sconfitta al ballottaggio da Maurizio Brucchi per soli 800 voti), all’atto di nomina a membro del CdA dell’IZSAM rivestiva il ruolo di consigliere comunale (ovviamente a Teramo, città che ha una popolazione di circa 54mila abitanti). A tale riguardo l’art. 7 comma 1 del D.Lgs. 39/2013 prevede che ‘a coloro che nell’anno precedente siano stati componenti del Consiglio di un Comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti della medesima Regione che conferisce l’incarico, non possono essere conferiti incarichi di Amministratore di Ente Pubblico a livello Regionale'”.
“Sia la L.R. 41/2014 che il D.Lgs. 39/2013 – sottolinea Bracco – testimoniano l’illegittimità della carica rivestita nell’ambito della pubblica amministrazione dall’avvocato Manola Di Pasquale cui sono state erogate retribuzioni in assenza dei requisiti di legge richiesti (l’indennità del Presidente del CdA ammonta a circa 30mila euro lordi annui). La spesa sostenuta per remunerare cariche illegittime e non conferibili, in violazione di un divieto assoluto, va considerata come danno erariale mentre la nullità di tutti gli atti adottati sarà una conseguenza inevitabile e rappresenterà una perdita di credibilità notevolissima per un ente che ha nel prestigio tributatogli dalla comunità scientifica un proprio punto di forza”.
“Gaetano Penocchio, presidente della Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) – evidenzia Bracco – si è a suo tempo rivolto a D’Alfonso segnalando che la designazione di Di Pasquale ‘è in contrasto con le previsioni vigenti ed i requisiti richiesti (…) e la Federazione ritiene che non possa tollerarsi l’assenza di un requisito che così peculiarmente caratterizza l’organo di indirizzo, coordinamento e verifica delle attività degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali'”. “E’ dunque basilare che il Ministero della Salute e le Regioni competenti provvedano quanto più celermente possibile alla rimozione di Manola Di Pasquale dalla presidenza dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise al fine di ripristinare innanzitutto la legalità da troppo tempo violata. Per non parlare poi – conclude Leandro Bracco – del prestigio di un ente, a oggi pesantemente offuscato, che rappresenta un’eccellenza riconosciuta sia in Italia che all’estero”.