“Quello che è accaduto l’altro giorno a Roma è stato un atto di violenza inaudita nei confronti di ciascuno di noi, colpiti nelle nostre coscienze e nelle nostre convinzioni che esista un modo democratico di convivere nel nostro Paese”, precisa il gruppo politico.
“Occupare la sede del più grande sindacato italiano è una violazione a chi opera in quella sede, ai lavoratori che rappresenta, lavoratori che sono alla base dello sviluppo del nostro Paese e del suo stesso sistema. Violare il loro diritto di rappresentanza e tutela è un attacco violento alla democrazia, alla Costituzione e all’ordinamento statale, che noi abbiamo il dovere e la responsabilità di salvaguardare, condannando con forza le derive deliranti che vanno a ledere il senso stesso della democrazia, impedendo la libertà di manifestare anche a coloro che convintamente intendono far valere i propri diritti. E sono proprio i diritti ad essere stati attaccati sabato scorso a Roma, in un’azione sulla quale la Giustizia farà luce e assumerà decisioni adeguate, ma sulla cui “estemporaneità” esprimiamo i nostri dubbi, visti atti analoghi seppur di minore entità e scritte sulle altre sedi della CGIL, come a Padova e a Forlì. O come l’assalto, nella stessa giornata, di circa 30 manifestanti al pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma, in cui un’infermiera è rimasta ferita per una bottigliata in testa, con medici e operatori sanitari barricati nel reparto e nella difesa dei loro pazienti. Accadimenti ripetuti, apparentemente inspiegabili, ma che ci fanno pensare a un’azione coordinata, organizzata e, forse, “patrocinata”.
Quello alla CGIL di Roma “è stato un atto che ci ha riportati indietro di circa un secolo quando, durante il ventennio fascista, venivano attaccate le Camere del Lavoro, spesso in connivenza con le rappresentanze istituzionali. Anche allora venivano definiti “gruppi di facinorosi”, ma la Storia ci ha poi riconsegnato la realtà di quel che accadeva, la negazione dei diritti e della libertà. Oggi non dobbiamo e non possiamo mostrarci conniventi di questi atti e non possiamo voltarci dall’altra parte. Non possiamo e non dobbiamo tacere e non assumere decisioni e responsabilità per ribadire la ferma condanna di tali atti e salvaguardare le forze democratiche della società”.
E ancora: “Di fronte a questi attacchi non possiamo voltarci dall’altra parte quando vengono minimizzati o giustificati da rappresentanze politiche che siedono in Parlamento e al Governo, quando si lascia spazio ad organizzazioni che inneggiano alla violenza e ad un passato rinnegato dalla nostra Costituzione e riconosciuto come reato dal nostro ordinamento giuridico, organizzazioni sullo scioglimento delle quali è già stata presentata in Parlamento una proposta di legge. Con questo ordine del giorno invitiamo i cittadini teramani a sottoscrivere lo sdegno per tale vile atto partecipando alla manifestazione di solidarietà che si terrà sabato 16 ottobre a Roma, indetta dai sindacati”.