A dirlo la Stazione Ornitologica Abruzzese.
“A questo punto appaiono surreali e anche sconfortanti i soliti lamenti degli amministratori fautori dell’ipotesi stradale che incolpano le tutele per fauna, flora, habitat e paesaggio proclamando allo stesso tempo con giri di parole di non voler sventrare l’ambiente. Ci chiediamo: hanno visto i contenuti del progetto oppure parlano solo per slogan, come quello di “unire con una strada” le province di L’Aquila e Teramo, come se non esistessero già la SS.80 e l’Autostrada? Andare con le ruspe in un bosco in zona di tutela di un parco nazionale abbattendo un numero imprecisato di alberi e svilendo una magnifica mulattiera in pietra come lo definiscono? Possibile che non riescano a pensare che nei parchi bisogna investire sui percorsi escursionistici, perché i turisti restano nei luoghi preservati e non per sostare sull’ennesima strada? Che attorno al Lago di Campotosto e lungo la SS.80 è fondamentale tutelare con percorsi protetti dove possibile e con appositi sistemi negli altri punti (rallentatori; semafori; controllo di velocità) i cicloturisti da chi percorre con le auto e soprattutto con le le moto la circumlacuale e la statale come se fosse in un gran premio in pista? Come fare turismo in bici respirando i fumi come in una tangenziale e rischiando la pelle ad ogni curva? Alcune di queste misure avrebbero, tra l’altro un beneficio nel mitigare il problema degli incidenti con la fauna selvatica. Il Parco e il Comitato V.I.A. e la stessa S.O.A. nelle osservazioni non hanno avuto alcunché da ridire sulla restante parte degli interventi proposti dal comune di Crognaleto su tracciati già esistenti e per riqualificare i fontanili e le fogne. Si proceda quindi in tal senso per sviluppare forme di turismo sostenibili e non con le solite ricette fatte di ruspe e affini: le progettazioni devono essere coerenti con la protezione della Natura”.