Senza stipendio da Natale: il segretari del Pd rilanciano l’appello per i lavoratori della Veco di Martinsicuro e dell’ATR di Colonnella

Il segretario del Partito Democratico di Colonnella Ivano Di Benedetto e il segretario del PD di Martinsicuro Mauro Paci, insieme al coordinatore PD della Val Vibrata Paolo Tribuiani si uniscono all’appello dei sindacati per la tutela dei circa 200 lavoratori della ATR di Colonnella e della Veco di Martinsicuro.

Si tratta di persone rimaste senza stipendi e cassa integrazione. Il lavoratori della ATR di Colonnella non vedono più un soldo dall’ultimo stipendio del mese di novembre. Hanno in arretrato le mensilità di luglio, dicembre 2019, gennaio, febbraio e i pochi giorni di marzo 2020. Il proprietario Di Murro continuata  a promettere senza mantenere la parola data, il pagamento degli arretrati, ma al momento restano solo parole al vento.

Per il lavoratori della Veco di Martinsicuro il copione è lo stesso, gli ultimi stipendi sono quelli di dicembre 2019, nel frattempo l’azienda è fallita a fine gennaio 2020 e ai dipendenti  spetta la cassa integrazione per cessazione, (accordo sottoscritto in Regione) ma dal Ministero e dalla Regione non arrivano né soldi né tantomento notizie. Si rischia che passino settimane prima che i lavoratori ricevano quanto spetta. Altre regioni, per aiutare in concreto i dipendenti in occasione delle varie crisi aziendali, hanno stipulato accordi con gli istituti di credito per anticipare i soldi della cassa integrazione ai richiedenti.

“Il problema della liquidità in questo momento colpisce un numero impressionante di persone, ma per i lavoratori ATR e Veco assume aspetti drammatici se non catastrofici. Per questo chiediamo unità di intenti e ci appelliamo ai sindaci di Colonnella e Martinsicuro sedi dell’Atr e della Veco, al presidente della Provincia di Teramo , all’Assessore Regionale al Lavoro e al presidente della Regione Abruzzo Marsilio. Ci auguriamo che questo accorato appello arrivi nelle sede opportune e soprattutto che siano trovate celermente le soluzioni per tutti questi lavoratori che alla fine chiedono solo quello che di diritto spetta loro”, si legge nella nota.

 

 

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