“Sentir dire che Montorio è diventata una comunità razzista fa male.” Esordisce così il già Sindaco di Montorio e coordinatore locale di Azione di Carlo Calenda, Gianni Di Centa.
“Negli ultimi giorni della scorsa settimana è stata pubblicata la delibera di giunta che definisce i costi e il pagamento dei servizi dello scuolabus e della mensa scolastica. Ciò che ha più colpito è stato il criterio discriminatorio sia da un punto di vista economico (anche se per certi versi accettabile), ma soprattutto da un punto di vista razziale, alla base dei requisiti per la gratuità del servizio.
I tre requisiti sono i seguenti:
1. Iscrizione a scuole di Montorio;
2. Almeno uno dei genitori abbia la cittadinanza italiana o di uno dei paesi dell’Unione Europea;
3. Essere in regola con il pagamento dei tributi comunali.
Dando per scontata la correttezza del primo e fermo restando che può essere accettabile il terzo requisito – salvo capire il perché del mancato pagamento, specie in un momento difficile come questo da un punto di vista economico – rimane da discutere sicuramente del secondo”.
E ancora: “In questi giorni abbiamo sperato in una rettifica da parte del Sindaco, ma in nessuna intervista, né tantomeno in qualche atto ufficiale vi è stato un chiarimento specifico sulla questione e difatti la delibera parla chiaro definendo esplicitamente i tre requisiti. La nostra Costituzione all’art. 3 recita “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale […]” Che poi ci si chiede dove sarebbe il senso nell’estromettere dalla gratuità dei servizi i bimbi senza almeno un genitore italiano, considerando soprattutto che anche loro saranno il nostro futuro e che tra qualche anno molto probabilmente otterranno la cittadinanza in maniera formale”.
“Si parla sempre di immigrazione come di una piaga e ad oggi alcuni partiti si riempiono la bocca di inclusione tramite la cultura della nostra Nazione, ma se li escludiamo da queste agevolazioni, come pensiamo di poter davvero integrare e includere tramite l’istruzione e quindi la cultura?” Chiede Di Centa e continua “Nessuno si aspettava che da un Sindaco da sempre moderato come Fabio Altitonante e dalla sua giunta potesse mai uscire una delibera del genere.”
“Il settore scolastico in tutte le province della nostra regione Abruzzo già vive un momento di grande difficoltà, soprattutto per via delle sedi, troppe delle quali per anzianità o per danni legati ai sismi, non riescono più ad ospitare gli studenti in maniera organizzata e senza disagi, ma vedere agli onori di cronaca la notizia di una Montorio che discrimina i bimbi da un punto di vista economico e della territorialità è straziante”, conclude l’ex sindaco della città. “Non credo sia una scelta legata alla disponibilità economica, perché non sarebbe stato uno sforzo insormontabile. Sarebbe opportuno che il Sindaco di Montorio, ing. Altitonante, tornasse un po’ indietro sui suoi passi, facendo fede al suo essere moderato e soprattutto al grande sentimento di inclusione sociale per cui la comunità montoriese si è sempre contraddistinta”.