Sant’Omero, vicenda salario accessorio: le stoccate della minoranza

Sant’Omero. Continua a tenere banco a Sant’Omero, anche in ambito politico, la questione legata ai salari accessori ancora non riconosciuti ai dipendenti comunali.

 

Ad avanzare alcune riflessioni è il gruppo di minoranza Sant’Omero Futura. La questione è nota. In ballo ci sono le somme relative al salario accessorio per gli anni 2014, 2015, 2016, 2017 e 2020 per le quali di fronte ad un decreto ingiuntivo impugnato dall’amministrazione comunale.

 

“Queste somme, essendo vincolate, dovrebbero essere riconosciute come residui ed inseriti negli esercizi finanziari successivi proprio perché non liquidate.

E’ stato fatto?”, si legge in una nota del gruppo di minoranza.

”Perché qualora non fossero stati inseriti, la formazione degli esercizi finanziari riferiti agli anni oggetto del contendere potrebbero essere non veritieri, poi sembrerebbe che vi siano anche delle contestazioni rappresentate dai sindacati sulla capienza economica del fondo, sul quale vi è discordanza tra quello calcolato dal consulente esterno nominato dall’amministrazione comunale e quello calcolato invece dal sindacato, ricordando che il bilancio deve avere il parere positivo del revisore dei conti.

La differenza economica è di circa 14.000 euro per ogni annualità che si riferisce agli anni dal 2014 al 2020”.

Va detto che in occasione che dell’ultima riunione sindacale uno degli rappresentanti RSU ha chiesto di inviare tutta la documentazione alla Corte dei Conti per far chiarezza sulla vicenda, ancor tutta da definire. Nel frattempo, da parte della minoranza arriva anche una stoccata di natura politica.

“In giunta comunale”, si legge ancora, “ siede il vicesindaco Antonio Macrillante, infermiere professionale  e in passato rappresentante RSU in quota CGIL all’ospedale di Sant’Omero. Ci chiediamo se una figura che dovrebbe salvaguardare i diritti dei lavoratori, si sia dimenticato in questa vicenda il suo trascorso ruolo da sindacalista.

Certo è che Antonio Macrillante in qualità di vicesindaco era assente all’approvazione della delibera con la quale la giunta si è costituita in giudizio ai decreti ingiuntivi.

Un caso?

Oppure il ruolo che ha ricoperto come sindacalista ha smosso la sua coscienza?”.

 

 

 

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