Sant’Egidio alla Vibrata. “Un sindaco incomprensibile come incomprensibile è la sua azione politica, improvvisato come improvvisata è tutta l’amministrazione”.
Non è certo tenero nel giudizio politico Alessandro Forlini, capogruppo di minoranza in consiglio comunale, dopo la settimana che è coincisa con le dimissioni dei due assessori più votati alle ammnistrative del 2019 (Annunzio Amatucci e Alessandra Lucidi.
“Romandini”, continua Forlini, “dovrebbe fare un’analisi politica e prendere atto che la sua giunta non rappresenta più la maggioranza dei cittadini santegidiesi e soprattutto avere l’umiltà di fare un’analisi sul suo operato. Due anni di immobilismo, dove il primo cittadino si prende meriti che non ha.
Ne sono esempi il rifacimento del manto stradale operato dalla Provincia, la fibra annunciata e progettata nel 2016, gli enormi lasciti di finanziamenti per i lavori sulle scuole che ancora lui non fa partire anche se aveva promesso che lo avrebbe fatto in 1 o 2 mesi, la messa in sicurezza del Municipio che considera contemporaneamente un’opera inutile ed un errore nonostante sia stata realizzata a costo zero per la cittadinanza.
Gli unici meriti che gli possono essere attribuiti finora: l’aumento dell’IRPEF al massimo e l’abbattimento di una casa lasciando le macerie in strada all’ingresso del paese”.
Dimissioni assessori. “ Conoscendo Annunzio posso dire che la scelta netta sia stata dettata proprio dall’immobilismo di questa giunta e dalla delusione di aver sposato un progetto rimasto solo utopia.
Amatucci viveva in una sorta di prigione dorata. Era assessore ma nel contempo non poteva muoversi, cosa che invece pensava di fare, come ha fatto con noi, con la giunta Angelini, che gli abbiamo sempre dato fiducia e massima libertà di poter esprimere tutto il suo potenziale, anche commettendo errori. Una persona ha bisogno anche di fiducia”, chiude Forlini.