Roseto. Come già accaduto a livello nazionale, dove Giorgia Meloni ha dimostrato in molteplici occasioni la sua vicinanza alle drammatiche condizioni del mondo ristorativo, Fratelli d’Italia è tornata a difendere pubblicamente la categoria in occasione dell’iniziativa #ROSETORIAPRE.
“Oggi tantissimi ristoratori Rosetani hanno scelto di riaprire le proprie attività rispettando tutti i protocolli di sicurezza stabiliti dal governo. Rivendicano il loro diritto di lavorare, di continuare a percepire una fonte di reddito, di fornire sostentamento alle loro famiglie: non vogliono fallire e dopo mesi di chiusura forzata vogliono tornare alla loro occupazione”, dichiara Francesco Di Giuseppe coordinatore comunale di FDI.
“La categoria è stata massacrata – aggiunge – dalle scelte di Governo, in particolare del fallimentare ministro Speranza, e non hanno avuto adeguati incentivi e non sanno più come continuare a combattere la crisi. Non è più tollerabile utilizzare ristoranti, bar e palestre come capri espiatori, non possono pagare loro l’incapacità del governo di far rispettare i protocolli di sicurezza”.
“Oltre all’attività dei nostri deputati e senatori, anche a livello territoriale sia regionale, che provinciale che comunale Fratelli d’Italia si farà promotore di mozioni per chiedere la riapertura, in sicurezza, di tutte le attività commerciali”, conclude Di Giuseppe
A sostegno della protesta anche Ivano Ortelli responsabile regionale del Dipartimento Turismo di FDI: “Il Governo non può imporre chiusure per così tanto tempo senza nemmeno stanziare ristori sufficienti per pagare almeno le spese correnti, è tempo di dire basta o si riconoscono rimborsi pari al 75% del fatturato relativo allo stesso periodo del 2019, oppure lo Stato consente di riaprire nel rispetto dei protocolli.
“Non c’è una terza via, la situazione – precisa – è sempre più insostenibile, alle porte c’è la seconda stagione turistica che partirà, non si sa ancora quando, già compromessa e che imporrà agli operatori ulteriori sforzi e sacrifici senza poter fare affidamento su alcuna tutela, ma dovendo subire le restrizioni insensate volute dal Governo; questo andrebbe ad incidere in maniera ancor più gravosa in una Città come la nostra a chiara vocazione turistica con ricadute inevitabili su tutto l’indotto”.
“Il turismo a pari degli altri settori produttivi, necessita di programmazione e non di improvvisazione”, conclude Ortelli.