Roseto. “Non ci ha sorpreso né stupito questa mattina leggere sulla stampa della nascita di questo nuovo Minotauro politico: ‘il Gattinelli’. Non ci ha stupito perché noi di Italia Viva abbiamo sempre saputo che dietro Mario Nugnes a Roseto, c’era la volontà politica di Giulio Sottanelli di scendere a patti anche col diavolo pur di abbattere personalmente Tommaso Ginoble”.
Lo ha dichiarato Italia Viva Roseto, spiegando che “quella che è stata presentata come una svolta politica (la rottura dell’asse Gatti -Ginoble) altro non era che un insieme di contraddizioni e ipocrisie politiche. Una retromarcia che peraltro dimostra la levatura umana di Sottanelli, capace di tradire senza i minimi scrupoli i suoi alleati. L’accordo con Gatti ha fatto infuriare anche quell’elettorato che con Carlo Calenda si riconosceva nel centrosinistra e che invece si ritrova a voler governare quegli enti la cui gestione è stata sempre criticata al solo fine di spuntare qualche poltrona nei CdA. Questa operazione ha smascherato l’opportunismo politico di chi si è vestito di rinnovamento, e al tempo stesso ha messo in luce la coerenza politica della proposta amministrativa e civica di chi voleva guidare Roseto a Testa alta.”
“Un gruppo, quello di Italia Viva che è rimasto fedele alla sua identità moderata e centrale , e che adesso ha l’opportunità di mostrarsi con la sincerità con cui si è proposta ai cittadini.
Sottanelli ha gettato la maschera, adesso lo sanno anche gli elettori che lo hanno sostenuto credendo che ‘altri’ avessero accordi con Paolo Gatti. In bocca al lupo al sindaco Nugnes che si regge sui voti di Enio Pavone, candidato di Sottanelli alla Provincia nelle liste di Gatti, e in bocca al lupo a Sottanelli per le prossime regionali schierato nel centrodestra. La nostra coerenza ha un merito: non abbiamo vinto le elezioni, ma abbiamo fatto tutto con dignità. A testa alta , come diceva il nostro slogan”, conclude IV.
Non si è lasciata attendere la replica di Sottanelli che attacca anche il PD regionale: “E’ bastato davvero poco per scuotere la pachidermica classe dirigente abruzzese, soprattutto quella legata al Partito Democratico, comodamente aggrappata a logiche di potere di vecchio stampo, incapace da anni di proporre agli abruzzesi credibili progetti di rilancio e sviluppo. E’ bastata una ventata di aria nuova, la nascita di ‘Abruzzo in Azione’, che in poco meno di un anno ha raccolto su tutto il territorio regionale adesioni e consensi, segno evidente di malcontento di un certo modo di fare politica, a destra come a sinistra. Il duro lavoro, fatto di proposte concrete affidate a personalità davvero competenti, ha prodotto risultati inaspettati, primo fra tutti il trionfo alle Amministrative di Roseto degli Abruzzi, con Azione primo partito della città, i buoni risultati nelle Amministrative di altri Comuni, vedi Vasto e Francavilla al Mare, e la nascita di numerosi coordinamenti cittadini. Un nuovo soggetto politico, dunque, si sta affacciando prepotentemente nello scenario regionale e questo comincia, evidentemente, a dare fastidio”.
“All’indomani della nostra affermazione – commenta Giulio Sottanelli – ecco nascere dal nulla un Movimento Civico Regionale, capeggiato da ben due ex sindaci, dall’attuale Sindaco di Teramo e da un consigliere regionale, eletto nella lista del candidato Presidente Legnini, allo scopo unico di arginare la nostra crescita. La nostra proposta di presentare una lista alternativa alle Provinciali di Teramo trova il consenso generale, tranne quello del Pd di Teramo, che preferisce imbarcare un improponibile rappresentanza del M5S, e del centro-destra. In più, leggo dai giornali l’infantile reazione del segretario regionale del Pd Fina (non smentita) che minaccia, per un normalissimo patto programmatico riconducibile alla lista Renew Europe, di ricorrere ai segretari nazionali Letta e Calenda.”
Il percorso di rafforzamento della proposta politica di Azione in Abruzzo, dunque, comincia a dare fastidio, anche ad altre realtà del centro sinistra, più marginali: “Le dichiarazioni, o direi meglio le offese, che ho ricevuto in questi giorni, lasciano il tempo che trovano; evidentemente brucia all’impercettibile rappresentanza di alcune piccole realtà politiche in Abruzzo, quanto di buono, invece, siamo riusciti noi a fare. Ma continuiamo nel nostro lavoro – conclude Sottanelli – dritti verso l’obiettivo di costruire una classe dirigente nuova in Abruzzo, in vista di sfide troppo importanti per gli abruzzesi, e di opportunità che vanno affrontate con chiarezza e competenza.”