Roseto. In merito all’approvazione da parte del Consiglio Comunale della proposta di delibera di consiglio numero 34 del 19 aprile scorso, avente per oggetto “Permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici per la realizzazione di una casa funeraria in via Molino Sant’Antimo”, il Consigliere Angelo Marcone ha espresso alla maggioranza forti perplessità, tali da non partecipare alla votazione della delibera in questione.
“A nostro parere – spiega il consigliere comunale -, infatti, il permesso per la realizzazione di questa casa funeraria in una zona B4 (area extraurbana) vicino quindi ad abitazioni dove vivono diverse famiglie, va in contrasto con la L.R n.41 del 10 agosto 2012, che all’articolo 37 comma 4 specifica che: ‘Le case funerarie non possono essere collocate nell’ambito i strutture sanitarie pubbliche o private, né di strutture socio-sanitarie o di vita collettiva o nelle loro immediate vicinanze …’. La legge regionale inoltre specifica sempre nel comma 4 che le case funerarie ‘Sono collocate in idonee aree individuate dai Comuni negli strumenti urbanistici necessari’, ed è per questo motivo che ho ribadito in Consiglio Comunale la necessità dell’approvazione, prima di dare deroghe a richieste singole di permessi a costruire, di un preciso regolamento che va appunto ad individuare queste aree, cosa che hanno fatto anche città limitrofe alla nostra, come ad esempio Teramo e Montesilvano. Per rispettare la L.R. n.41, riteniamo inoltre che, il permesso di costruire le case funerarie debba avvenire in aree industriali e/o artigianali, lontani quindi da abitazioni (strutture di vita collettiva), come del resto, specificato dal parere della ASL di Teramo che viene riportato nella delibera del regolamento del Comune di Teramo”.
“Dare il permesso – aggiunge – di costruire in deroga, senza apposito regolamento, va a creare un precedente, tale da dare la possibilità, a chi vuole investire in questo settore, di costruire case funerarie in tutte le zone B4 del nostro Comune. L’eventuale collocazione in siti abitativi ed urbani, oltre a creare problemi e disagi dal punto di vista sanitario, possono essere dannosi da un punto di vista sociale in quanto i nuclei abitavi e famigliari siti nelle vicinanze vedrebbero compresse le loro libertà personali per ciò che concerne la normale interrelazione personale, in quanto per rispetto dei famigliari che vanno a trovare i cari defunti, non potrebbero organizzare feste o attività ludiche di qualsiasi natura appunto per rispetto del lutto altrui”.
“Non capisco inoltre il motivo per il quale si sia accelerato nel portare questa proposta in Consiglio Comunale (il quale progettista è l’Architetto Giuseppe Di Sante, Consigliere Comunale di maggioranza e Presidente della Commissione Urbanistica e Gestione del Territorio), nonostante l’intenzione dell’amministrazione e del Vice Sindaco Tacchetti, nel redigere al più presto un regolamento di Polizia Mortuaria che deve includere anche il regolamento per l’individuazione delle suddette aree”, conclude Marcone.