Alla luce dell’entrata in vigore della Fase 2, e di capire come il decreto si possa declinare con le esigenze di ripresa di molte attività e società sportive, da consigliere delegato ai rapporti con le società sportive Marco Angelini tiene a rassicurare tutto il tessuto sportivo e associazionistico della città circa il fatto che questa amministrazione è aperta all’individuazione di tutte le soluzioni percorribili per agevolare la ripresa.
“A loro non dobbiamo lesinare attenzioni”, dice Angelini, “ma nemmeno alle famiglie di Roseto che attraverso lo sport impegnano bambini e adolescenti in attività costruttive”. Ho già avuto modo di raccordarmi con il sindaco Di Girolamo circa l’opportunità di convocare al più presto gli operatori, o comunque di agevolare forme di interlocuzione diretta per stabilire aree, modalità e criteri per la ripresa delle attività consentite, ma anche per valutare eventuali misure economiche percorribili a favore di famiglie e società”.
Secondo Angelini è evidente che serve un ragionamento complessivo che tenga conto delle peculiarità di ogni disciplina, e ribadisce che l’amministrazione è pienamente consapevole dell’importanza del suo tessuto sportivo visto che assolve a funzioni sociali uniche e che rappresenta una voce economica importantissima della città insieme al turismo.
Dunque si invitano le società a contattare l’amministrazione per valutare insieme eventuali suggerimenti che possono nascere dal confronto in attesa dei tavoli. Dalla messa a disposizione di spazi pubblici per gli allenamenti, sino a misure di sicurezza negli impianti sportivi o sostegno economico per la fruibilità degli impianti, sono tutti temi che riteniamo di dovere sviscerare per sperare in un ritorno responsabile alla normalità.
“L’amministrazione è pronta ad agevolare tutti i percorsi necessari”, conclude Angelini, “per evitare di rendere meno aspre le ripercussioni economiche su un settore che esce particolarmente colpito da questa pandemia, ma anche per venire incontro a quelle famiglie che affidano i lori figli ad attività ricreative e motorie e che sono già provate dall’interruzione dei servizi scolastici”.