Esordisce la consigliera comunale Rosaria Ciancaione, che annuncia “la presentazione di una mozione per impegnare l’intero consiglio comunale affinché si faccia sentire forte la voce di Roseto su questa vicenda davvero fuori di ogni logica. Si tratta di una problematica che sta inducendo centinaia di utenti in tutta la provincia di Teramo a prendere d’assalto gli sportelli dell’azienda acquedottistica in cerca di spiegazioni. I cittadini stanno infatti ricevendo delle bollette maggiorate da conguagli che partono dal 2018 o acconti esorbitanti che in certi casi superano addirittura i duemila euro”.
“Inoltre” interviene Paola Aloisi, del gruppo Un’Altra Idea di Roseto 21.0, “l’Azienda all’inizio, era ferma su sole tre rate, a prescindere dall’importo e anche qualche rata in più concessa non risolve il problema poiché occorre una rateizzazione che vada dai 30 ai 50 euro, soprattutto per le fasce più deboli, come ad esempio i pensionati”.
“Credo sia una follia”, tuona Ciancaione, “soprattutto perché si colpiscono famiglie e imprese senza riguardo in questo tempo segnato dal COVID e senza che Ruzzo Reti abbia provveduto alla lettura dei contatori almeno due volte l’anno come previsto dalle delibere dell’Autorita’ Nazionale”.
“Vogliono riversare sui cittadini una loro negligenza” aggiunge Luigi Talamonti del M5S, “addossando sulle famiglie la colpa di non avere effettuato una lettura effettiva e richiedendo il pagamento di importi elevati. Va invece garantita una lettura periodica dei contatori soprattutto agli anziani, a cui non si può chiedere di stare lì a controllare gli scatti dell’apparecchio”.
Con la mozione, quindi, si propone al consiglio di porre in essere ogni utile iniziativa per correre immediatamente ai ripari, in sinergia con gli altri 35 comuni soci della Ruzzo Reti, proponendo una serie di soluzioni a tutela dei cittadini in difficoltà, compresa la riduzione della bolletta per chi ha perso il lavoro o ha chiuso temporaneamente l’attività a causa del Covid.
“Già nel 2017 presentammo una mozione”, conclude Ciancaione, “per richiedere la restituzione del deposito cauzionale addebitato sulle bollette alle famiglie che non avevano la domiciliazione bancaria e per abbassare le tariffe alle utenze più deboli ma la maggioranza intervenne con decise prese di posizione a favore della dirigenza dell’Azienda e bocciò la mozione”.