Così esordisce Rosaria Ciancaione, capogruppo di Liberi e Uguali, per raccontare come l’amministrazione Di Girolamo pensa di poter gestire la politica fiscale, e non solo, della Città.
“Il 31 marzo – precisa la consigliera – scadeva il termine oltre il quale per l’anno 2018 non era più possibile modificare qualcosa sulla tassazione, ebbene, la maggioranza, dopo aver a più riprese annunciato una riduzione della Tari, ha ignorato nel consiglio del 6 marzo scorso, il mio invito a ritirare la delibera del pef, viziata da irregolarità che, di fatto, andava, al contrario, a determinare ancora aumenti per la stragrande maggioranza delle famiglie rosetane. Nel successivo consiglio del 27 marzo ha impedito perfino che potessero discutersi gli emendamenti presentati sia per evitare disparità di trattamento e concorrenza sleale tra imprese operanti nei borghi antichi di Montepagano, Cologna Paese e Casale e nuove imprese che apriranno i battenti in questi borghi, beneficiando per 4 anni di agevolazioni sulla Tari, in particolare, sia per sanare alcune anomalie evidenti nell’applicazione della Tari per le case sparse e nell’applicazione delle agevolazioni per particolari situazioni che interessano le famiglie”.
“Ancora crediti di dubbia esigibilità considerati – aggiunge – come crediti inesigibili per alzare il costo del servizio rifiuti di ben 561 mila euro e aumento dei costi variabili con alleggerimento dei costi fissi, sicchè sono proprio le famiglie a pagare pegno per queste ‘scientifiche disattenzioni’ che, tra l’altro, sono state utilizzate come giustificazione del mancato rispetto dei costi standard. A Roseto il servizio rifiuti potrebbe avere un costo massimo di euro 294,64/ton. elevato ad 468,31/ton. per talune caratteristiche ma, dopo i ‘rimedi artificiosi’ affidati a quote inesigibili e costi di riscossione, si assesta ad 532,42/ton. così da stare sotto ai costi calcolati per fare le tariffe tari 2018. Come dire, fatta la legge, trovato l’inganno, a discapito, naturalmente, dei rosetani! E cosa dire di una famiglia che vive a Colle Vraddo, ma anche in altre zone del territorio in cui il servizio porta a porta non può essere dato per motivi di sicurezza. Queste famiglie sono costrette a portare i rifiuti a circa 400/500 metri di distanza dalla propria abitazione e la riduzione al 40% prevista dalla normativa viene negata. La modifica al regolamento proposta nel consiglio del 27 marzo dalla capogruppo di Leu non è stata presa in considerazione neppure per un attimo solo perché la maggioranza non si era preoccupata di acquisire il parere del collegio dei revisori, nonostante l’emendamento fosse stato presentato entro i termini previsti dal regolamento, insieme ad altre modifiche. Nessun rinvio per poter sanare questa ingiustizia e neppure per poter allineare la decorrenza delle agevolazioni alle famiglie con particolari situazioni di disagio alla decorrenza dell’addebito della maggiore tassa dovuta poiché, ad esempio, se nasce un bambino, la tari sarà aumentata con decorrenza immediata per l’aumento del numero dei componenti ma l’agevolazione del 40% spettante in relazione a tale nascita unita a una condizione di basso reddito avrà decorrenza solo dal primo gennaio successivo”.
“Una leggerezza infinita nelle risposte da parte dell’amministrazione comunale, una litania continua sulle questioni formali per allontanare l’attenzione dai problemi veri. “Questo atteggiamento, che sia chiaro, non ci scoraggia – conclude la Ciancaione – Sulla questione dei rifiuti, su come viene svolto il servizio rispetto al contratto di oltre 3,2 milioni di euro/anno, sull’aumento delle tariffe e sull’applicazione delle agevolazioni, fonti di forti tensioni e disagio sociali. LeU tornerà a breve ed insisterà fino a quando non sarà ripristinata una corretta tassazione e un adeguato servizio sul territorio”.