“Un piano delle antenne andrebbe a ridurre l’esposizione dei cittadini rosetani ai campi elettromagnetici – sostiene la capogruppo – ma nonostante le rassicurazioni contenute nella risposta alla mia interrogazione presentata due anni fa in consiglio, del PRG, all’interno del quale avrebbe dovuto trovare spazio il piano delle antenne, a detta dell’assessore Petrini, non c’è ancora traccia. Il Piano delle antenne a Roseto ha iniziato il suo percorso nel lontano 2005, anche con l’approvazione di uno specifico regolamento ma, a distanza di ben 14 anni, non riesce ancora a decollare e così i cittadini si vedono ergere nella zona di Voltarrosto un’antenna di dimensioni imponenti, certamente inquietante anche perché sulla nuova tecnologia del 5G manca la giusta informazione”.
“Non ci si può limitare – aggiunge – a dire che questa tecnologia sia riconosciuta dall’Istituto Superiore della Sanità e che viaggia a basse frequenze. Minimo l’amministrazione dovrebbe informare i cittadini su cosa sono le radiazioni a radiofrequenze i cui eventuali effetti nocivi sugli ambienti di vita e di lavoro sono tuttora oggetto di un’intensa attività di ricerca scientifica e sociologica. La gente vuole essere informata, vuole partecipare alle decisioni che interessano l’ambiente in cui vivono e dei rischi che le nuove tecnologie comportano per la salute pubblica, proprio come affermato dal richiamato Istituto Superiore della Sanità. Basta andare sul sito e rendersi conto di quanto sia delicata la questione e del lavoro che scienziati ed esperti stanno facendo al riguardo. Roseto, invece, che fa, si limita a fare il ‘compitino’ con una leggerezza stucchevole rilasciando autorizzazioni senza limiti che solo il piano delle antenne potrebbe fissare. Purtroppo I tempi biblici impiegati dall’amministrazione comunale in campo urbanistico potrebbero avere conseguenze gravi sia per la salute pubblica, come nel caso delle antenne che continuano a proliferare sul territorio, sia per gli equilibri di bilancio ma anche per le magre economie delle famiglie rosetane legate ad altre problematiche che l’urbanistica trascina con sé, come nel caso dei vicoli decaduti e del Pan della riserva del Borsacchio o delle distanze tra edifici per la mancanza tuttora di un piano particolareggiato. La politica urbanistica della nostra Città è davvero ferma all’anno zero, certi ritardi non si comprendono e in commissione urbanistica arrivano sono problematiche secondarie. In tante realtà italiane, tornando alle stazioni radio e alla tecnologia 5G, il piano delle antenne esiste in quanto previsto ed obbligatorio rispetto a Leggi dello Stato ma qui a Roseto rimane lettera morta, così da lasciare ampio spazio alle aziende di telecomunicazioni i cui interessi di carattere economico poco si sposano con la sicurezza e la salute pubblica”.
“L’amministrazione comunale dovrà rispondere in consiglio sull’esposizione cronica della popolazione ai campi elettromagnetici causata in particolare dall’assenza di un piano delle antenne. Il Sindaco – conclude Rosaria Ciancaione – ha il dovere di porre in essere tutte le azioni e gli strumenti possibili per garantire ai cittadini il diritto inviolabile alla salute come i nostri Padri Costituenti hanno sancito”.