“L’abbandono di Pietro Quaresimale alla Lega ed il suo passaggio al gruppo misto certificano, se mai ve ne fosse stato bisogno, l’insanabile spaccatura che si è ormai creata, da diversi mesi, all’interno della maggioranza di centrodestra che governa la Regione Abruzzo”.
Questo il pensiero del consigliere e vice capogruppo regionale del Pd, Dino Pepe, che già negli ultimi mesi aveva sottolineato la marginalizzazione del ruolo dell’ex capogruppo leghista nello scacchiere del centrodestra regionale sempre più “teleguidato da Roma” e sempre meno incline ad occuparsi delle reali necessità degli abruzzesi.
“Le parole usate da Quaresimale, che ha parlato di una sua volontà di non “sottostare più a decisioni terze”, di lavoro non collegiale tra giunta e consiglieri di maggioranza e di “scarsissimi risultati”, suonano come una sonora bocciatura per l’operato del Governatore Marsilio e della sua maggioranza, concetti forti espressi senza mezzi termini da quello che è stato il Consigliere più votato alle scorse elezioni regionali il quale sembra finalmente aver fatto un serio “mea culpa” riconoscendo, forse troppo tardi ma con estremo coraggio, gli innumerevoli e macroscopici errori fatti da questa maggioranza a trazione leghista nel corso di questi primo anno di governo” prosegue Pepe.
“D’altronde il trattamento che la maggioranza ed il Governatore romano hanno riservato a Pietro Quaresimale ed alla provincia di Teramo sono sotto gli occhi di tutti – prosegue il Consigliere e Vice Capogruppo Regionale del Pd – negandogli innanzitutto l’assessorato, conquistato sul campo a furia di consensi, e preferendogli un assessore esterno, non candidato e non sostenuto quindi dal territorio, hanno dimostrato quanto rispetto abbiano per il voto e per gli elettori teramani del centrodestra.
Gli hanno poi “concesso” il ruolo di Capogruppo, senza però permettergli di lavorare, visto che il partito, così come la Giunta, sono “telecomandati” da Roma. Infine, ultimo sfregio, lo hanno sostituito in Commissione Bilancio. Questo modo di trattare la nostra provincia come la “Cenerentola d’Abruzzo” ha fatto sì che venisse penalizzata anche in sede di bilancio rispetto a Chieti, Pescara e L’Aquila, che subisse pesanti tagli nella riorganizzazione del Piano di Trasporto Locale e a livello sanitario e che, in ogni decisione presa dalla Giunta Marsilio, venisse marginalizzato il suo ruolo”.
“Certo – conclude Pepe – il buon Quaresimale non è esente da colpe visto che non ha battuto colpo quando il nostro territorio veniva penalizzato e marginalizzato in ogni decisione presa. Sin da oggi Quaresimale, da uomo libero e senza “zavorre leghiste”, può iniziare un percorso coerente con quanto dichiarato domenica scorsa, quando ha annunciato il suo addio, non senza livore, dalla Lega ed iniziare a lavorare, finalmente libero da quelli che lui stesso ha definito condizionamenti esterni, per il bene di questo territorio. Quaresimale può finalmente mettere in pratica lo slogan “prima gli abruzzesi” più volte sbandierato in campagna elettorale e finora solo uno slogan buono per prendere consensi…anche se finora, nel suo caso, è servito a poco essere il primo degli eletti in Abruzzo”.