“Sono felice che il mio comunicato abbia smosso gli animi e le sedie di quanti in tutto questo tempo sono stati a guardar sfumare un’occasione reale che si era presentata”. A dirlo il consigliere regionale Toni Di Gianvittorio, in merito alla risposta di ieri dei sindaci di Castellalto e Cellino Attanasio sulla questione del Ponte sul Vomano.
“E’ imbarazzante oggi, che qualcuno abbia il coraggio di affermare che anni di ritardo, nella progettazione, nella decisione stessa della costruzione, negli espropri, siano colpa di un Presidente in carica da appena qualche mese, costretto peraltro a dover porre rimedio ad una miriade di questioni insolute pregresse – prosegue – Vorrei ricordare ai due sig. Sindaci interessati che il sottoscritto non è attualmente in campagna elettorale, io le mie elezioni le ho vinte il 10 febbraio ed è proprio per il rispetto verso queste comunità di cui siete primi cittadini, qualcuno forse ancora per poco, che ho il dovere di preoccuparmi per il territorio che rappresento e per quelle oltre 6mila persone che hanno scritto il mio nome sulla scheda elettorale. Io mi sono solo limitato a sollevare una questione che da troppo tempo insiste su questa porzione di territorio, nulla ho detto di non assimilabile al vero, nulla ho inventato, ho soltanto chiesto chiarezza sullo svolgimento dei fatti e chi meglio di voi potrà informare la popolazione? Però vi invito a portar con voi i documenti che attestino la Vostra e della passata presidenza della Provincia, non colpevolezza in merito”.
E ancora: “Penso che tutti i cittadini siano stanchi di sentirsi dire sempre le stesse cose, se sono intervenuto pubblicamente è proprio perché una folta quantità di persone me lo ha chiesto ed io, da rappresentante di questo territorio, ho l’obbligo di trovare risposte serie e reali. Mi sembra inoltre alquanto un controsenso che mi si inviti e cito “a preoccuparsi delle questioni che attengono alla regione…”, ma allo stesso tempo a non dovermi occupare della vicenda del ponte. Le questioni di cui mi occupo vorrei sceglierle da solo e sono tutte quelle che preoccupano i cittadini della Provincia di Teramo, ringrazio comunque per il consiglio. Chiudo dicendo che non accetto lezioni di moralità politica da chi, a quanto mi riportano dei cittadini, pensa di poter offendere l’intelligenza degli elettori ricorrendo a lavori d’urgenza per di più ben mirati soltanto a scopo elettorale. Il mio invito ad incontrarci in pubblica piazza, con carte alla mano, è sempre valido”.