Pineto, Arena marina protetta: le valutazioni della Lega

E’ da mesi, come anche giustamente sottolineato dal nostro Coordinatore Provinciale Gianfranco Giuliante, che è stata portata all’attenzione del “maggior azionista” del Parco marino la necessità di cambiare lo statuto, divenuto oramai incoerente con la governance che per lo stesso era stato previsto quando fu istituito ed anacronistico e discriminatorio sul piano della rappresentanza di genere, oltre che inefficiente sotto vari altri aspetti. Eppure, durante l’ultimo mandato, né il Presidente Leone Cantarini, designato dalla giunta Comignani di Silvi poi decaduta, né tantomeno il Sindaco del Comune di Pineto, hanno ritenuto di affrontare il problema.

 

Di chi è, quindi, oggi la colpa del mancato adeguamento statutario? La legge sulla parità di genere nelle società partecipate o controllate dalle pubbliche amministrazioni è entrata in vigore nel lontano 2012 e da allora la Presidenza dell’Assemblea dell’Area marina e’ stata sempre appannaggio dello stesso partito, il PD, le cui esponenti femminili, per voce di Monola Di Pasquale, oggi levano proteste. Di chi è la responsabilità di non aver avviato alcuna iniziativa per l’adeguamento statutario che oggi, a causa della mancata designazione di una componente femminile nel CDA, fa gridare da più lati, molti interni alla stessa maggioranza di Pineto, allo scandalo? Cosa fa, in questi giorni, quello stesso responsabile, che pur avendo ignorato l’espressa richiesta dalla Commissione Pari Opportunità di Pineto affinché designasse una donna, attende ancora e procrastina l’insediamento del nuovo CDA, in tal modo rischiando la paralisi dell’ente ed impedendo che al più presto si ponga rimedio a questa incresciosa vicenda o che, ancor peggio, intervenga qualche giudice ad annullare il tutto?

 

Perché, ancora, non permette il rapido insediamento del CDA (sono passati già tre gironi dalla designazione dei componenti senza che questi ne abbiano avuta notizia, se non ufficiosamente dalla stampa) e, utilizzando la facoltà riconosciutagli dall’art. 17 dello statuto vigente, non provvede a sostituire il proprio componente con un altro di genere femminile, come richiestogli dai suoi alleati? Perché, anziché designare il membro dell’opposizione indicato dal centro-destra di Pineto, preferisce far assumere al proprio esponente la veste ambivalente di rappresentante della maggioranza di centro-sinistra e della minoranza, sempre di centro-sinistra, del Comune di Silvi, “arricchita” della garanzia interna alla tenuta della propria amministrazione, quale quella offerta dal M5S? Queste sono le vere domande cui occorre dare risposta, anziché disperdersi in surreali considerazioni sul “a chi spetti nominare una donna”, innescando in tal modo un inaccettabile rimbalzo di responsabilità e polemiche strumentalmente dirette ad evitare che si componga un CDA a maggioranza di centro-destra ed in cui si vorrebbe esercitare una anacronistica dittatura delle minoranze.

 

La Regione ha già rispettato la norma sulla parità di genere, designando 5 anni fa la Dott.ssa Marina De Ascentiis, ed oggi l’Avv. Pietro Palozzo, e la Provincia è tornata a designare il proprio componente solo in questa occasione, dopo il teatrino della propria fuoriuscita dall’Area marina inscenato dal centro-sinistra nel 2015. E’ giunta ora che a tutto ciò si ponga fine, in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo tutti noi, in cui occorre lanciare lo sguardo avanti e porre da subito le basi per assicurare la funzionalità dell’ente per quando sarà finita, ci auguriamo, questa tragica pandemia. I cittadini Pinetesi, quelli di Silvi, la nostra Provincia e l’Abruzzo intero non comprenderebbero ancora a lungo. E’ il divario fra la rappresentanza politica ed i cittadini tutti, senza distinzioni di genere, che si rischia di rendere ancora più ampio in questo modo. Sia chiaro a tutti.

Lega Abruzzo – Pineto

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