La scelta di Pineto e Silvi fra i componenti del Cda sarebbe spettata, da statuto, alle due amministrazioni comunali, alla minoranza, come da riserva, ed agli ambientalisti. Quindi, occorrevano tre avvisi pubblici!!!
Cosa fa Verrocchio? Ne pubblica solo due, uno per Pineto, cui designa Gentile di Silvi imposto da Roma e dal M5S e che non rappresenta la minoranza di Pineto, totalmente esclusa dalla scelta.Ed un altro per gli ambientalisti, dove preferisce il candidato della Lega Navale (nota associazione velica) a quello di WWF ed Italia Nostra (associazioni ambientali di carattere nazionale).
Eppure, 3 consiglieri su 5 della minoranza di Pineto, rappresentanti l’intero centrodestra, avevano designato il pinetese Pietro Palozzo. L’unica violazione dello statuto è stata perpetrata dal Sindaco di Pineto e dal M5S, che si sono accordati sulla scelta, in barba alla stessa maggioranza di Pineto. Non pago, ma consapevole di essere in minoranza, dopo aver ben evitato di assicurare la rappresentanza al centrodestra pinetese, Verrocchio solleva il mancato rispetto dello statuto e grida ai quattro venti la sua insoddisfazione, chiamando i 5 stelle, certo del soccorso che gli avrebbero assicurato Da Fiume & Co., erroneamente ancora seduti sui banchi dell’ opposizione, attratti da quelle poltrone tanto vilipese quando spettano agli altri!!! Parte la considerazione che i 5 Stelle hanno serie difficoltà nel leggere lo statuto, va detto che l’art. 19, comma 1, garantisce, innanzitutto, la libera espressione della volontà dei consiglieri (“il presidente viene eletto dal consiglio tra i suoi componenti, con votazione segreta, a maggioranza assoluta….”) A tal proposito, il Sindaco si lamenta, in lungo e largo, di aver subito uno scippo, frutto però della sua incapacità, nonché mancanza di volontà, a modificare lo statuto.
Perché il secondo comma dello stesso articolo, in evidente contrasto, dice che “il candidato presidente'”, e non l’eletto presidente, viene indicato dai Comuni di Pineto e Silvi, alternativamente. Che senso avrebbe, una volta indicato il nome del presidente da parte dei comuni, procedere alla elezione con voto segreto? Che senso avrebbe avuto, la libera votazione, se il candidato era già stato nominato? Davvero il principio della libera elezione democratica deve subire un affronto del genere? Molto semplicemente si è verificato che il candidato indicato dal Comune di Pineto non ha ottenuto la fiducia di chi doveva eleggerlo, a differenza di quanto poi accaduto con l’avv. Palozzo, capace di raccogliere la preferenza della maggioranza dei consiglieri.
La responsabilità di tutto questo ricade su Verocchio che, in circa 5 anni, ha evitato di modificare lo statuto. Rifiutandosi, infine, di trovare una qualsiasi definizione istituzionale, o di modificare la norma statutaria, propostegli dal centro-destra. A chi crede, ingenuamente, che noi non sappiamo leggere le norme, replichiamo che è fin troppo chiara la necessità di una sua profonda revisione, per assicurare il principio democratico, insieme a quello della parità di genere.
E’ stato il Sindaco di Pineto che, pur potendo nominare due consiglieri, non ha voluto inserire una donna e si nasconde, ora come sempre, dietro le responsabilità di altri. Infatti, sia la Regione, che la Provincia, che il Comune di Silvi, avendo un unico rappresentante e designando autonomamente il proprio rappresentante, non avrebbero potuto garantirla. Infine, afferma il vice-coordinatore provinciale Fiore Febbraro, “Se si conoscessero davvero tutti gli atti dell’area marina, dalla sua istituzione, ad oggi e gli ambiti di intervento di ogni ente, si eviterebbero inopportuni richiami al Ministero dell’Ambiente, molto poco interessato a queste beghe, e che non è il papà da chiamare piagnucolando quando si cade dalla bicicletta“.
Gruppo LEGA Pineto
Gruppo LEGA Silvii
Vicecoordinatoreprovinciale Fiore Febbraro