Mosciano. “L’esordio della neo-Capogruppo del Pd moscianese non poteva essere dei peggiori. Soprattutto nel rappresentare in maniera univoca e strumentale la scelta di Obiettivo Mosciano di non partecipare alla mozione sulla richiesta, indirizzata al Governo, di sciogliere Forza Nuova“.
Lo hanno dichiarato i consiglieri di Obiettivo Mosciano, ricodando che durante l’assise civica, con le parole del Consigliere Iezzi, hanno dichiarato “il loro, da sempre, professato antifascismo, con i dovuti richiami al perimetro costituzionale ed il riferimento alla legge Scelba sulle competenze degli organi deputati allo scioglimento di forze estremiste.
Successivamente la Capogruppo Cianella ha chiesto che venisse messo a votazione un emendamento di migliore specifica nel deliberato proposto; emendamento bocciato sonoramente dalla Maggioranza a trazione Pd. Peccato che quell’emendamento-definito dalla Camaioni ‘meramente linguistico’, fosse la riproposizione, parola per parola, del testo deliberativo per lo scioglimento di Forza Nuova come modificato da Enrico Letta-segretario del Pd-in occasione della votazione alla Camera, avvenuta il 21 Ottobre. Insomma il Pd moscisnese che boccia l’emendamento del suo stesso segretario nazionale (forse non sapendolo?), solo perché proposto dalla Minoranza”.
“Insomma – aggiungono – è stato il Pd Moscianese a privare, non credendoci dall’inizio, la mozione del suo significato. Ridotta ad un mero esercizio di stile, nemmeno riuscito.
Elevarsi a certificatori dei valori antifascisti degli altri non è nelle competenze della maggioranza e del Pd moscianese. Non accetteremo mai questi ricatti falso moralisti da loro, dato la mancanza di significato di quella mozione. Inoltre, come argomentato durante la discussione, il Pd avrebbe dovuto provare, esso stesso, imbarazzo, dopo le amministrative 2019, anche solo a presentare quella mozione. Di certo le forze politiche che hanno portato a ritenere non approvabile quel testo di mozione non hanno sostenuto, elettoralmente, Obiettivo Mosciano. E su tale censura nessuno ha potuto replicare nulla.
Infine prima di rimproverare alla Minoranza di non aver votato la mozione, la neo-capogruppo avrebbe dovuto impedire che un componente della sua stessa compagine, casualmente proprio in occasione della discussione sullo scioglimento di Forza Nuova, ha ricordato all’assise di dover andare via, perché si era fatto tardi. Trattasi, tuttavia, dell’ex candidato sindaco della Lega, oggi assessore di Mosciano Democratica”.
“La neo-capogruppo, insomma, ha ancora tanta strada da fare. La stessa della sua Maggioranza, che tra intrighi di palazzo e teste che cadono a tutto pensa, tranne che amministrare Mosciano”, concludono.