Anche il Circolo di Fratelli d’Italia Pineto interviene sulla questione legata al nuovo CdA dell’Area Marina Protetta del Cerrano.
“Sembra sia evidente a tutti che lo statuto dell’Area Marina Protetta del Cerrano sia divenuto uno strumento oramai vetusto sul piano della rappresentanza di genere, non ancora prevista, ma anche sotto altri profili, e ci riferiamo al comma 2 dell’art. 19, palesemente in contraddizione con un sacrosanto principio come quello della libera espressione di voto – è quanto afferma Pio Ruggiero, coordinatore di FdI Pineto.
“Non possiamo, però, non denunciare le gravi responsabilità del presidente del Consorzio, il quale in più occasioni è stato invitato, giustamente, a modificarne le regole”, prosegue Ruggiero. “Infatti, sin dal lontano 2015, sono pervenute proposte di modifica dello Statuto, proposte che i soggetti preposti, a partire dal sindaco Verrocchio, non hanno esitato a “cestinare”. È altresì manifesto che il Comune di Pineto, quale maggior azionista del Parco marino, ha avuto a propria disposizione almeno un quinquennio per modificare uno testo che, oggi, gli stessi attori del passato giudicano incompleto e inefficiente. Ricordiamo infatti che il CdA uscente contava 4 esponenti provenienti dalla stessa area politica PD, in rappresentanza della maggioranza dei soci consorziati (2 del Comune di Pineto, uno del Comune di Silvi e uno della Regione) compreso il precedente Presidente, Cantarini. Perché, nonostante una maggioranza così ampia e omogenea, coloro che oggi parlano di fantomatiche violazioni non hanno provveduto alle modifiche? Come pensavano di far prevalere un inciucio politico (PD-5Stelle) minoritario contro una maggioranza numerica liberamente espressa? Oggi chi avrebbe voluto continuare indisturbato nelle proprie azioni di comando, unitamente a chi pratica la politica liquida e pensa che con accordi sottobanco possa salire nella cabina di regia, grida allo scandalo, senza rendersi conto delle proprie responsabilità e negligenze (ben 5 anni a disposizione per adoperarsi!) in tal modo rischiando lo stallo dell’Ente a svantaggio dell’intera collettività”.
“In ogni caso – prosegue la nota – se ne deduce che il presidente va individuato per cooptazione dal CdA, scegliendolo tra i suoi componenti, tenuti a votare a scrutinio segreto, e non nominato in virtù di una mera spartizione delle poltrone, come vorrebbe quella parte politica che sta dimostrando, ancora una volta, la sua arrogante gestione della cosa pubblica”.
Conclude Marilena Rossi, coordinatore provinciale di FdI. “La nostra posizione è chiara: il nuovo CdA dell’area marina deve finalmente tornare ad operare e lo deve fare nell’interesse dei territori e dei cittadini che rappresenta. Il miglioramento dei servizi, una più proficua sinergia tra le comunità del Cerrano e il raggiungimento dei traguardi prefissati devono essere i punti chiave di questo nuovo CdA che, auspichiamo, possa anche caricarsi l’onere di promuovere le giuste modifiche statutarie evocate da più parti nei giorni scorsi”.