Quello che resta del listone non si ferma: salta, come è noto l’appuntamento elettorale del 12 giugno, ma rilancia dando forma ad un’associazione Nuova Tortoreto, che poi era il nome della lista che doveva correre alle elezioni.
La delusione e il rammarico per un epilogo non previsto, almeno per le lunghe settimane di tavoli e riunioni, sono quasi del tutto sopite, e gli aderenti al progetto originario (Obiettivo Tortoreto, Tortoreto Città Futura, M5S e gruppo operatori turistici) si tolgono alcuni sassolini dalle scarpe. Lo fanno per lanciare interrogativi sibillini, per dire a tutti chi, nel concreto, ha voluto azzoppare la nascita del listone e anche per lanciare chiari segnali in vista del voto del 12 giugno: “ai nostri elettori lasciamo campo libero e chiediamo di votare dopo aver valutato ogni singolo programma. In queste ore abbiamo avuto vari e ripetuti tentativi delle tre liste di apparentamenti o richieste di aiuto. Noi non daremo indicazioni, ma certo che non potremmo appoggiare chi ha presentato un programma copiato da un altro comune e per chi ci ha estromesso dal progetto”.
E mentre la campagna elettorale, a Tortoreto, fatica ancora ad entrare nel vivo, ci pensa Nuova Tortoreto a lanciare dardi infuocati per raccontare cose che, per settimane, sono rimaste, confinate nei tavoli elettorali. Tutti elementi illustrati nel corso di una conferenza stampa alla presenza di tutti gli attori del progetto: Adriano Cavatassi, Domenico Di Matteo, Riccardo Straccialini, Paolo Facibeni, Claudio Seccafieno, Mauro Calvarese, Giuseppe Guidotti e Thea Petrini. Nuova Tortoreto si trasforma in associazione e darà il suo contributo e il suo stimolo al di fuori del consiglio comunale.
Ma prima c’è da fare un passo indietro. “Il vero rinnovamento e l’osservanza dei programmi elettorali, inizialmente condivisi da tutti i partecipanti, sono stati da qualcuno disattesi. Con motivazione pretestuose, frutto di di condizionamenti esterni e logiche di partito. Era stata trovata anche una sintesi con il Pd, il quale a 72 ore dalla presentazione delle liste, adeguandosi ad ordini di scuderia, è uscito da un progetto per abbracciarne un altro, evidentemente imposto”. Chiaro il riferimento all’adesione del progetto di Tortoreto Più, con Libera D’Amelio. E da parte di tutti coloro che hanno preso parte alla conferenza, è stato ribadito il rammarico per logiche che hanno fatto fallire un vero progetto civico per la cittadina, innovativo, e capace di rappresentare una reale alternativa all’amministrazione uscente. Fatta di rinnovamento e di un programma molto chiaro nei suoi obiettivi.
Il perchè dell’assenza elettorale. “Avremmo potuto presentare una lista”, la posizione, ” ma come la intendiamo noi non è ammucchiare persone all’ultimo minuto e con le quali non si è condiviso nulla. Presentare una lista è fare squadra e mettere al primo posto la crescita di una comunità, e non il tornaconto personale”.
Le domande. “Ci spieghi”, si legge in una nota, ” come mai Impegno Civico promuoveva come candidato sindaco Gino Monti, dopo averlo estromesso nel 2014, a vantaggio della Richi? E poi sfiduciata? Ci piarebbe sapere dal pd come mai, senza motivo, non ha più appoggiato il listone, per pungo condiviso, per poi inserirsi in un gruppo politicamente distante come Azione? E come mai una persone senza esperienza alcuna ha preteso di ricoprire la carica di candidato sindaco a discapito dell’unità della coalizione?” Tutti quesiti che animeranno il resto della campagna elettorale. Ma nel frattempo Nuova Tortoreto proseguirà il suo percorso come associazione, monitorando l’operato dell’amministrazione comunale. Ma anche spazio di ascolto per le associazioni e i cittadini”.